Il racconto
di Italo Calvino, appartenente alla trilogia “I nostri antenati”, ha come
ambientazioni principali l’Italia e la Boemia di metà settecento e tratta il complicato
tema dell’intellettuale incompleto e più in particolare del contrasto che
intercorre tra bene e male.
Il
protagonista principale, il Visconte Medardo di Terralba, giunge insieme al suo
fidato scudiero in un accampamento situato in Boemia per prendere parte alla
terribile guerra che i Cristiani stanno combattendo nei confronti dei Turchi.
Nel corso di una battaglia il Visconte viene colpito da una palla di cannone,
la quale lo dimezza in due parti: quella destra e quella sinistra
(rappresentative del bene e del male). I soccorsi, giunti tempestivamente sul
posto, riescono a trovare solamente la parte destra del corpo e, ritenendo che
l’altra sia ormai distrutta, si adoperano per salvare il protagonista.
Una volta
rientrato in patria, Medardo inizia a comportarsi in modo estremamente malvagio
nei confronti dei propri sudditi, degli amici e della famiglia stessa,
arrivando a condannare a morte numerose persone per reati assolutamente futili.
Nel frattempo il Visconte si Innamora di Pamela, una giovane contadina che
decide di respingerlo, rifiutando la sua natura così malvagia.
Poco tempo
dopo il nipote del nobile, addentratosi nel bosco più profondo, incontra
improvvisamente la parte buona del Visconte che, salvatasi dal terribile
incidente, lo salva dal morso di un velenosissimo serpente.
Da qui hanno
inizio le diverse avventure della doppia personalità del Visconte Medardo, le
quali compiono azioni totalmente opposte, creando non pochi disagi all’intera
popolazione. Il finale riserva una piacevole sorpresa, a conclusione di un
romanzo molto particolare che è di fatto entrato a far parte delle migliori
opere della letteratura italiana.
Maria Stella Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei Libri
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