Conosciuto
prevalentemente in ambito internazionale, Tiziano Terzani è stato un famoso
giornalista e scrittore italiano. Nel 1976, durante un viaggio a Hong Kong, il
giornalista entra in contatto con un singolare indovino cinese. Nell’improvvisato
dialogo tra i protagonisti, Terzani viene avvertito che nel corso dell’anno
1993 correrà un grave rischio e per questo il consiglio di non viaggiare con
aerei. Ormai stanco e dubbioso del suo operato, il protagonista ricorda la strana
profezia dell’indovino e un po’ per gioco e un po’ per superstizione decide di
passare l’intero 1993 senza trasgredire il suggerimento dato. Continuando
imperterrito a ricoprire il ruolo di giornalista per la testata tedesca “Der
Spiegel”, Tiziano Terzani trascorre l’intero 1993 spostandosi senza l’ausilio
di aerei ed elicotteri. Con riferimento a questa esperienza, il racconto
offerto dal giornalista rappresenta nel complesso un libro capace di
racchiudere aspetti autobiografici, d’avventura e di reportage. Lo scrittore
attraverso questo libro permette ai lettori di conoscere un mondo differente,
apparentemente lontano e di difficile interpretazione. L’opera nel complesso
riflette un modo di vivere diverso, caratterizzato da un credo e un pensiero
difficilmente in accordo con l’opinione generale. Questo spaccato della vita
del giornalista Tiziano Terzani porta il lettore alla presa di coscienza che la
diversità non ricopre un’asserzione negativa ma semplicemente un’altra
prospettiva.
Il carretto dei libri di Maria Stella Veronica Artioli Barozzi
sabato 30 agosto 2014
“UN INDOVINO MI DISSE” TIZIANO TERZANI, IL CONSIGLIO DI M.S. VERONICA ARTIOLI
venerdì 29 agosto 2014
M.S. Veronica Artioli Barozzi consiglia “Il cuoco e i suoi re” di Edgarda Ferri
Antonin Carême è un genio e, come tutti i geni, si
applica alla sua arte con una passione intensa e a tratti morbosa, rasentando
il perfezionismo maniacale. È però proprio l’ardore trasmesso dalle descrizioni
del cuoco intento nel suo lavoro, dedito alla sperimentazione come un alchimista
e mai sazio delle conoscenze acquisite, a rendere questo libro di Edgarda
Ferri una vera chicca. Molti lettori accosteranno l’attenzione data all’arte
delle cucina e della pasticceria nell’epoca napoleonica, al risalto mediatico che viene
dato oggi al cibo, un contesto nel quale ormai cucinano solo le nonne, depositarie,
spesso, di tradizioni vecchie di secoli.
All’epoca di Carême, perdura la cucina rinascimentale,
eccessivamente grassa e saporita, e le norme igieniche nella manipolazione
degli alimenti sono ancora totalmente sconosciute. La storia del geniale cuoco
ha un prologo sfortunato: viene abbandonato dal padre a soli 10 anni e, da quel
momento in poi, dovrà cavarsela da solo. Poverissimo, analfabeta e con nessuna
esperienza del mondo, il piccolo riesce a sfangarsela, lavorando prima come
spiediere e poi facendosi strada sempre più nel mondo della pasticceria e della
cucina. Contemporaneamente, impara a leggere e scrivere, diventando ben presto
un grande divoratore di libri e, di conseguenza, un grande scrittore.
Il cuoco e i suoi re racconta le avventure di quello
che è stato il migliore e più famoso chef dell’epoca moderna, autore di
monumentali manuali sull’arte della cucina, conteso dalle corti di tutta
Europa. Il suo straordinario talento viene scoperto da Talleyrand, aristocratico
zoppo dotato di un’intelligenza da stratega, e Ministro degli Esteri ai tempi di
Napoleone, il cui motto è “ Quando un negoziato va male, bisogna dare un pranzo”.
E così avviene durante uno dei più importanti negoziati della storia
occidentale, il Congresso di Vienna, al quale sono invitati ambasciatori,
messaggeri, sovrani di ogni parte del mondo che, a detta di Napoleone, saranno
resi arrendevoli dalla rilassatezza e dalla sazietà indotte dal cibo ottimo e più
che abbondante. Talleyrand parla con Carême e gli commissiona il pranzo più
ricco della storia: 365 menu differenti, uno per ogni giorno dell’anno, che
dovranno sedurre e confondere gli invitati, rendendoli inermi. Il resto è
storia..
M.S. Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri
giovedì 28 agosto 2014
M.S. VERONICA ARTIOLI PROPONE “I CENTO LIBRI CHE RENDONO PIU’ RICCA LA NOSTRA VITA” DI DORFLES PIERO
Piero Dorfles, noto giornalista e critico letterario,
attraverso l’opera “I cento libri che rendono più ricca la nostra vita” vuole porre
l’accento sulle capacità istruttive e formative di un’attenta selezione di
classici della letteratura. All’interno del libro, lo scrittore sviluppa un
particolare percorso formativo tra alcuni dei più importanti capolavori
letterari. Raccontando di utopie, desideri, mondi fantastici e avventure
incredibili, il libro porta il lettore a far rivivere l’esperienza della
lettura come esperienza di vita e di maturazione. L’opera presenta una
struttura interna suddivisa in dieci categorie nelle quali prendono posto i
cento romanzi, dal “1984” di Orwell a “Se questo è un uomo” di Primo Levi,
passando per “Delitto e castigo” di Dostoevskij. Nella scelta delle opere,
Piero Dorfles ha utilizzato dei rigidi criteri di selezione, offrendo nel
complesso, un elenco di opere capaci di ricoprire un estratto esaustivo
dell’immaginario letterario collettivo italiano. Senza includere scritti
antecedenti Shakespeare e presenti nel programma scolastico, Piero Dorfles forma
una selezione di titoli che non vuole rappresentare la storia della letteratura
ne i libri più importanti ma una collezione che rappresenti un patrimonio
comune imprescindibile, utile a stabilire nuovi contati con altri lettori.
Maria Stella Veronica Artioli Barozzi – Carretto dei libri
mercoledì 27 agosto 2014
MS Veronica Artioli Barozzi presenta: "Underworld" di Don DeLillo
3 Ottobre
1951, Polo Grounds di New York. È la data con cui si apre il racconto, il
giorno della storica partita di baseball combattuta tra Giants e Dodgers, la
partita che tutti gli appasionati di questo sport non potranno mai dimenticare.
Un ragazzino di colore di Harlem riesce ad intrufolarsi di nascosto all’interno
dello stadio assistendo alla competizione e, in particolare, allo strepitoso
fuoricampo messo a segno dal battitore Bobby Thomson che regala la vittoria per
5 a 4 ai Giants. Il piccolo ragazzo riesce ad entrare in possesso della palla
della vittoria (nella realtà nessuno sa veramente dove sia finita) dando
l’avvio all’intera storia: appena rientrato a casa il padre del ragazzo si fa
consegnare il prezioso cimelio e, non perdendo tempo, corre a venderlo per la
cifra di 32 Dollari. Inizierà così il lungo viaggio affrontato dalla pallina
che costituisce il filo narrativo dell’intero racconto: passerà di mano in mano
attraversando l’intera America ed entrando in possesso dei più svariati
personaggi. Si viene così delineando un quadro dell’America di quegli anni,
delle sue contraddizioni e dei suoi eccessi, partendo dall’inizio della guerra
fredda sino ad arrivare al crollo dell’Unione Sovietica. I protagonisti del
romanzo sono per la maggior parte inventati ma fanno la loro comparsa anche i
maggiori esponenti politici e non di quel periodo come John Kennedy, Lenny
Bruce, J. Edgar Hoover, Frank Sinatra e i Rolling Stones.
La narrazione
non risulta mai banale, ma è anzi ricca di descrizioni, di intrecci e di
differenti stili narrativi diversificati a seconda dei personaggi descritti
(perfettamente in linea con la descrizione di una nazione altamente
multirazziale) rendendo la lettura un vero piacere e costringendo il lettore a
“divorare” tutta l’opera pagina dopo pagina, senza permettergli di annoiarsi
mai.
Maria Stella Veronica
Artioli Barozzi – Carretto dei libri
martedì 26 agosto 2014
MS Veronica Artioli Barozzi consiglia: “Il talento di Mr. Ripley” di Patricia Highsmith
Tom Ripley è un giovane newyorkese squattrinato che inventa
ogni stratagemma per poter tirare avanti, dai lavori più umili a piccole truffe
per guadagnare qualche soldo. Nel corso di una delle solite giornate passate in
giro per le strade di New York viene avvicinato da un ricco industriale il
quale gli propone un viaggio in Italia per convincere il figlio, Dickie
Greenleaf, a rientrare in patria per occuparsi dell’azienda di famiglia. Una
volta giunto in Italia inizia a frequentare Dickie, con cui aveva già una
superficiale conoscenza in precedenza, riuscendo ad instaurare un buon rapporto
di amicizia con il ragazzo. I problemi sorgono quando Marge, amica ed
innamorata di Dickie, stanca nel vedere il suo unico amore spendere tutto il
tempo in compagnia di Tom, inizia ad insinuare nei pensieri dell’amico che lo
stesso Tom sia gay e che desideri qualcosa di più di un semplice rapporto di
amicizia. Dickie decide quindi di allontanarsi da Tom il quale però propone un
ultimo viaggio insieme, nel corso del quale prenderà la tragica decisione di
uccidere il ricco ragazzo e di assumerne l’identità.
Da questo punto si avviano una lunga serie di avventure per
Tom, il quale dovrà far credere a tutti che Dickie in realtà sia ancora vivo,
inventando astuti stratagemmi.
Un romanzo molto piacevole nella lettura che presenta un
finale abbastanza inaspettato, una lettura assolutamente consigliata a tutti
gli amanti del genere dei Thriller psicologici che, con i numerosi intrecci,
tiene il lettore sempre sul filo del rasoio. Il romanzo ha ispirato numerose
altre opere come il celebre film diretto da Anthony Minghella con Matt Damon
nel ruolo di Ripley e Jude Law in quello di Dickie.
Maria Stella Veronica Artioli Barozzi – Carretto dei libri
lunedì 25 agosto 2014
M.S. Veronica Artioli Barozzi consiglia: "Il Fantasma dell'Opera" di Gaston Leroux
Matrice di tutte le trasposizioni cinematografiche, teatrali
e musicali della famosa storia di Erik e Christine, Il Fantasma dell’Opera è
scritto da Gaston Leroux, che, al pari di Mary Shelley o di Bram Stoker, partorisce
artisticamente una creatura tanto mostruosa quanto degna di pietà. Chi ha amato
il musical di Andrew Lloyd Webber non può che essere attratto dalla storia originale.
Ambientato nella Francia di Napoleone III, all’interno del Teatro dell’Opera, il
libro racconta la storia di Erik, uomo che, per l’orribile deformità del volto,
è costretto a vivere al buio, lontano dalla folla, nei sotterranei del Teatro, e
di Christine, giovane e promettente soprano del quale si innamora. La vicenda è
incentrata sull’intensa relazione tra i due, mascherata dalle fattezze del rapporto
vittima – carnefice, che li porterà ad esplorare i propri lati oscuri, in un percorso
di maturazione artistico e musicale ma, soprattutto umano. A ben guardare, pero', il vero
protagonista della storia è il Teatro stesso, simbolo perfetto dell’essere umano,
perennemente in bilico tra luci e ombre, proiettato all’esterno e costretto a recitare
nel grande palcoscenico della vita e contemporaneamente rivolto all’interno, tra
i suoi vicoli bui, i sotterranei e le sue deformità sapientemente nascoste da una
maschera. Sospinto dalla musica e dal fervore che anima il Teatro, così come dalla
passione del Fantasma per Christine e per la musica, il lettore si lascerà coinvolgere
dal racconto e, per un attimo, forse dimenticherà i suoi fantasmi.. o li guarderà
in faccia per la prima volta.
MS Veronica Artioli Barozzi - Il Carretto dei libri
venerdì 22 agosto 2014
M. STELLA VERONICA ARTICOLI - “LA MISURA DELLA FELICITA’” DI ZEVIN GABRIELLE
Titolare di una vecchia libreria all’interno della piccola
isola di Alice Island, A. J. Fikry, in seguito alla tragica scomparsa della moglie,
si accorge di essere diventato insofferente verso il proprio lavoro e i clienti,
mostrando sempre di più una sua versione scontrosa e irascibile. Arrivato al
punto di non sopportare anche i libri presenti sugli scaffali, A.J. Fikry girando
tra i diversi reparti s’imbatte in una bambina che gioca davanti ai libri per l’infanzia
con un piccolo biglietto fra le mani, la richieda della madre. “Questa è Maya,
una bambina di due anni molto intelligente e loquace, attratta dai libri e
dalla letteratura. Io non posso occuparmene, voglio che cresca come una lettrice
in mezzo ai romanzi più belli”, superata la perplessità iniziale A.J. decide di
prendersi cura della piccola, offrendogli anche la possibilità di sconvolgergli
l’esistenza. L’amore profuso da Maya per i libri, unito a una continua
riscoperta di sensazioni positive verso i romanzi, porta inevitabilmente A.J. a
riscoprire il fascino del libraio, trovando nello stesso tempo anche un nuovo e
insperato amore.
Scritto dalla statunitense Gabrielle Zevin, l’opera presenta
come aspetto principale il luogo nominato Island Book, la libreria, il
palcoscenico perfetto per le vicende dei protagonisti. Il romanzo nello
specifico ponendo l’accento sul potere terapeutico che i libri hanno sulle vite
umane e i diversi sentimenti. Come sosteneva lo scrittore D.H. Lawrence, anche per
Zevin e per trasposizione anche al protagonista del romanzo, i libri sono la
migliore cura per ogni malessere, mostrando le diverse emozioni a tal punto di
riuscire a dominarle e gestire. L’opera mette in mostra anche la bravura della scrittrice
nel descrivere i protagonisti con una voce e un punto divista nuovo e fresco,
quasi dissacrante ripeto ai canoni editoriali odierni, senza rinunciare a
offrire una sorta di morale inerente alla seconda possibilità e di come sia importante
farne tesoro.
M.S. Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei Libri
giovedì 21 agosto 2014
M.S. Veronica Artioli Barozzi presenta: “1984” di George Orwell
Su
1984 è stato detto di tutto e anche di più, ed il Grande Fratello è stato
inserito ovunque, dalle telecamere di videosorveglianza alle location dei reality, ma, soprattutto, nelle menti delle persone.
La trama del libro, poco articolata ma,
nonostante questo, spartito di una storia dal ritmo incalzante, ha come
protagonista Winston Smith, quarantenne dotato di grande intelligenza, che
lavora al Miniver, modificando i documenti storici affinché essi presentino il
dittatore “Grande Fratello” come eterno
vincitore. La vita di Winston è piuttosto scialba, come lo è, del resto, quella
di tutti gli abitanti dell’Oceania che non si sono ancora arresi al piattume
omogeneizzante ed alienante portato dal regime dittatoriale del Big Brother.
Vige, infatti, il controllo assoluto delle azioni, che aspira a diventare anche
controllo delle intenzioni e dei pensieri, servendosi di una martellante
propaganda televisiva e nei luoghi della quotidianità. Davanti allo schermo che proietta continuamente video di notizie ed attività inerenti alla dittatura e, impietoso, osserva ogni istante della vita di ciascun cittadino, perfino il
pensiero è proibito e, men che meno, qualsiasi espressione creativa.
Ma
cos’è che rende quest’opera così amata e celebrata? La paura. Quel sentimento
animale che accomuna tutti gli uomini e si percepisce sottopelle durante tutta
la lettura di questo capolavoro orwelliano. L’autore britannico ha colto nel
segno, ipnotizzando generazioni di lettori che ogni tanto, per strada, guardano
verso l’alto in cerca di una telecamera che li sta osservando; il racconto di
Orwell ha poi influenzato, in parte, i
“complottisti” che denunciano l’avvento di un nuovo ordine di psicopoliziotti e
microchip, manifestazioni concrete del famoso motto “Big Brother is Watching
You.”
Immerso
in un contesto di fantasia dal sapore drammaticamente plausibile, tra mura
grigie, alcol di cattiva qualità, schermi parlanti eccessivi, censura politica
e ideologica, corse contro il tempo e rischiosi atti di ribellione, il lettore
non potrà fare a meno di riflettere e di empatizzare con Wilson. L’eroe
inconsapevole dimostrerà che esiste solo una “cosa” che nessun altro essere
umano potrà mai togliere agli altri: le emozioni. E non lo farà tramite la sua
storia d’amore e di affinità elettiva con la bella Julia, bensì, con il grido
di dolore delle parole scritte sul suo diario, le uniche a ricordargli che è un
essere umano e che è ancora vivo.
M.S. Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei Libri
mercoledì 20 agosto 2014
M.S. VERONICA ARTIOLI BAROZZI CONSIGLIA “OCEANO MARE” DI BARICCO ALESSANDRO
Oceano Mare è uno tra i romanzi più noti scritti da Alessandro
Baricco, il libro narra il naufragio di una vecchia fregata della marina
francese. Tra i diversi membri dell’equipaggio, impegnati nel cercare di
raggiungere la terra ferma attraverso l’ausilio di una zattera, emergono le
vicende di alcuni particolari personaggi. Tra i diversi personaggi, caratterizzati da un
destino segnato da vicende a stretto legame con il mare, spiccano il Professor
Bartleboom, impegnato nel determinare il punto esatto in cui l’oceano termina e
il pittore Plasson, che dipinge le proprie opere usando esclusivamente acqua
marina. Tutte queste diverse storie confluiscono inevitabilmente all’interno
della locanda Almayer, il luogo affacciato sull’oceano dove i personaggi
andranno a confrontarsi.
Pubblicata nel 1993, l’opera mostra il tipico stile distintivo
di Alessandro Baricco. L’uso di diversi registri stilistici, accentuati dalla
costante descrizione di non luoghi all’interno di non tempi, portano il romanzo
di Baricco ad articolarsi in una trama complessa ed elaborata suddivisa in tre
capitoli intrecciati tra loro in maniera dinamica e repentina. Nel complesso l’opera
rappresenta una descrizione del mare come metafora esistenziale caratterizzato
da illusioni e disillusioni riassumibili semplicemente nelle prospettive personali davanti alla domanda "come dire mare?"
M.S. Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri
martedì 19 agosto 2014
IL CONSIGLIO DI LETTURA DI M.S. VERONICA ARTIOLI BAROZZI: "MONSTER" DI CHRISTOPHER PIKE
Edito
nel 1992, quando ancora Twilight e i numerosi romanzi del filone “vampiri” non
sono ancora entrati nell’immaginario dei lettori, e le migliori descrizioni
dell’orrore sono appannaggio del re del genere, Stephen King, Monster arriva in
libreria sotto le mentite spoglie di “libro per ragazzi” e rapisce un pubblico
di grandi e piccoli. La trama è lineare. Angela, una riservata adolescente, si
trasferisce a Point Lake e va a vivere con il nonno in un contesto affascinante,
riscaldato dalle leggende dei Pellerossa delle vicine riserve e dominato da
vaste distese di paesaggi naturali indimenticabili e selvaggi. La ragazza si
inserisce velocemente nell’ambiente scolastico facendo amicizia con Mary, e
vive una normale routine da studentessa americana, nonostante una tristezza e
una sorda malinconia pervadano i suoi pensieri; Angela si sente diversa, ma non
sa perché.
Il lettore è intensamente coinvolto nella
storia fin dall’inizio, trovandosi immediatamente davanti ad una strage di
studenti, concepita e realizzata con estrema lucidità e apparente efferatezza da
Mary, che agisce in pubblico, senza rimorso. Da quel momento in poi, Angela
effettuerà una lunga serie di indagini private, giungendo fino all’antro di quello
che poi identificherà come nemico. La sua curiosità la spingerà a rischiare, per
vedere da vicino cosa si nasconde dietro l’apparenza di un corpo umano più
potente degli altri e l’insano e morboso appetito di carne al sangue di alcuni
suoi insospettabili amici; presto, inizierà a cambiare internamente ed
esternamente, ipnotizzata da un misterioso e profondo lago dalle acque insolitamente
troppo fredde. In una realtà troppo assurda per poter essere definita tale, tra
storie proibite, esseri provenienti da altri mondi e impossibili analisi
scientifiche che fanno brancolare nel buio la polizia, Angela risolverà il
mistero, pur se avvicinandosi troppo al fuoco e bruciandosi; ma, in fondo, è
quello che desidera..
M.S. Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri
giovedì 14 agosto 2014
MS VERONICA ARTIOLI BAROZZI CONSIGLIA “SOGNI DI BUNKER HILL” DI JOHN FANTE
Sogni di Bunker Hill è il quarto e ultimo capitolo della saga scritta da John Fante sulle vicende del personaggio di Arturo Bandini, una sorta di alter ego dello scrittore italo-americano. Il romanzo è ambientato nella Hollywood degli anni ’30 e ’40.
Arturo Bandini, nel corso delle sue continue peregrinazioni in cerca di fama, denaro e donne, arriva ad Hollywood deciso a cambiare per sempre la sua vita. Un suo racconto, da poco pubblicato su una rivista, gli fa ottenere un importante ingaggio da un agente letterario che lo incarica di occuparsi della revisione e correzione bozze del romanzo di Jennifer Lovelace, donna ricca e affascinante. Nonostante le discutibili doti letterarie della scrittrice, Bandini rimane preda del suo fascino e tenta di sedurla senza esito. A questo lavoro se ne affianca uno più stimolante come sceneggiatore per un famoso produttore cinematografico. I suoi script però non vedranno mai la luce.
Dettato nel 1982 da John Fante, sul punto di morte, alla moglie Joyce Smart, Sogni di Bunker Hill racconta le peripezie di Bandini, alle prese questa volta con il mondo di Hollywood. Meno amaro e più ironico rispetto a Chiedi alla polvere, il romanzo dello scrittore italoamericano si caratterizza per il consueto stile fluido ma tutt’altro che superficiale. Una sorta di testamento che conclude una delle saghe più appassionanti della letteratura americana contemporanea.
MS Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri
mercoledì 13 agosto 2014
IL CONSIGLIO DI MS VERONICA ARTIOLI BAROZZI: "REBECCA, LA PRIMA MOGLIE"
Una dama di compagnia (il cui nome non viene rivelato nel corso di tutta la storia) si innamora a Montecarlo di un ricco vedovo, Maxim De Winter. Dopo averlo sposato, viene condotta nella sua casa in Cornovaglia dove è ancora vivo il ricordo ossessionante della sua prima moglie, Rebecca, alimentato dalla follia della governante, disposta a tutto pur di rendere impossibile la vita della nuova arrivata. Un giorno viene ritrovato sulla spiaggia il cadavere della signora De Winter: che cosa le è successo veramente?
Teso, coinvolgente, appassionante, il romanzo della du Maurier porta il lettore a immedesimarsi con la protagonista e a vivere in prima persona le tensioni e il suo continuo sentirsi inferiore alla precedente moglie. Il vero centro della narrazione è proprio Rebecca, il suo fantasma, il suo essere continuamente evocata. La suspense emerge dalle pieghe del racconto, non a caso un maestro come Alfred Hitchcock ha scelto proprio questo titolo per realizzare il suo primo film hollywoodiano. Da non perdere!
Maria Stella Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri
MS VERONICA ARTIOLI BAROZZI CONSIGLIA: "UNO, NESSUNO, CENTOMILA" DI LUIGI PIRANDELLO
È uno dei classici della letteratura italiana, l’ultimo libro (e probabilmente il più famoso) di Luigi Pirandello nonché quello che lo rappresenta nel migliore dei modi.
Il personaggio protagonista della vicenda è Vitangelo Moscarda, ritenuto il soggetto più complicato dell’autore italiano. Vitangelo ha ricevuto in eredità la banca in età molto giovane che prima era del padre, iniziando così a vivere di rendita senza preoccuparsi minimamente di ciò che lo circonda. Un giorno però la moglie gli fa notare che il suo naso è leggermente storto, facendolo entrare in crisi: realizza così che l’immagine che le altre persone hanno di lui non rispecchia assolutamente come lui si vede. A questo punto il protagonista decide di abbandonare il suo lavoro, contro il parere della moglie che decide di andarsene, per scoprire chi sia veramente e terminando la propria vita con una differente prospettiva del mondo.
Un’opera ben organizzata nel suo complesso, ricca di monologhi del protagonista che lo fanno sentire parte integrante del racconto, coinvolgendolo nelle vicende e nel loro susseguirsi; un’opera sempre attuale che costringe a importanti riflessioni e rivalutazioni riguardanti la nostra visione del mondo.
MS Veronica Artioli Barozzi - Carretto del Libri
martedì 12 agosto 2014
MS VERONICA ARTIOLI BAROZZI CONSIGLIA “L’ALIENO E IL PIPISTRELLO” DI GIANNI CANOVA
In che cosa consiste la crisi di forma del cinema contemporaneo? Gianni Canova, noto critico cinematografico e docente all’Università IULM di Milano, affronta questo argomento nel suo libro, L’alieno e il pipistrello, una summa per tutti gli appassionati e gli studiosi della settima arte. Passando in rassegna alcuni dei capolavori del filone postmoderno e soffermandosi in particolar modo su Alien e Batman, Canova elenca le caratteristiche di questo “movimento”, nato dalla crisi del cinema moderno e dalla vena delle nuove generazioni, pronte a riscrivere alcuni degli aspetti che avevano contraddistinto i film precedenti. Il postmoderno nasce dal rifiuto di canoni prestabiliti, dalla ricerca della sperimentazione e dal pastiche, non soltanto di generi ma addirittura di forme artistiche. I film postmoderni pongono al centro della narrazione mondi immaginari, fantastici, irreali, da scandagliare con lo sguardo. È proprio questo il concetto alla base del libro di Canova, ovvero la centralità del punto di vista di chi guarda (non a caso una delle scene più citate è proprio l’inquadratura di un occhio in Blade Runner). Il cinema postmoderno è caratterizzato dalle oggettive dense o raddoppiate, dalle soggettive vuote, dallo spezzettamento della realtà, tutte modalità che hanno lo scopo di immergere lo spettatore nello spettacolo filmico, di farlo sentire parte della storia. I registi che aderiscono a questo stile hanno il coraggio di sovvertire le regole della tradizione: la diegesi diventa frammentaria, con continui salti in avanti e indietro nel tempo della narrazione, il concetto di genere si esaurisce e nascono opere più stratificate, che fondono correnti diverse. Quello postmoderno è un cinema digitale, dell’immersione, che esplora il corpo in quanto tale. Alien e Batman sono la rappresentazione più “popolare” di questa nuova corrente, che Canova descrive in maniera estremamente precisa nel suo libro, forse il miglior testo mai scritto sul tema (insieme a Il cinema postmoderno di Laurent Jullier).
MS Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri
MS VERONICA ARTIOLI BAROZZI PRESENTA: “I DOLORI DEL GIOVANE WERTHER” DI JOHANN WOLFGANG GOETHE
Werther è un giovane ragazzo di buona famiglia, amante del disegno e delle opere classiche, che si reca nel piccolo villaggio di Wahlheim per dedicarsi “all’ozio letterario”: una volta giunto a destinazione il protagonista inizia a fraternizzare con gli abitanti del luogo e, in occasione di un ballo, conosce la bella Charlotte, di cui si invaghisce profondamente. Nei giorni seguenti Werther inizia ad approfondire la conoscenza della ragazza e dei suoi fratelli minori, venendo a conoscenza che Charlotte è già promessa ad un altro uomo, Albert. Realizzando di non poter avere la ragazza, Werther accetta l’invito dell’amico Guglielmo che gli propone di trasferirsi in città per iniziare una carriera come diplomatico ma, dopo poco tempo, decide di rientrare al villaggio stanco dell’ipocrisia delle persone appartenenti all’alta società. Tornato al villaggio viene a conoscenza di alcuni accadimenti successi ai suoi amici, tra cui il matrimonio di Charlotte e Albert, cadendo in depressione.
Un romanzo che ha segnato e influenzato la storia della letteratura internazionale, un racconto adatto a tutti e sempre attuale.
MS Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri
lunedì 11 agosto 2014
MS VERONICA ARTIOLI BAROZZI PRESENTA: "MATTATOIO N° 5 O LA CROCIATA DEI BAMBINI" DI KURT VONNEGUT
L’opera fantascientifica, candidata al Premio Hugo e al Premio Nebula, prende spunto da una vicenda tragica e personale vissuta in prima persona dall’autore: dopo essere stato fatto prigioniero nel corso della battaglia delle Ardenne, viene rinchiuso in una grotta scavata sotto un mattatoio che, sino ad allora, era adibita a deposito carni. Da qui ha modo di assistere al disastroso bombardamento della città di Dresda, uno dei più sanguinosi dell’intera guerra, ritrovando al momento della liberazione una delle più belle città del mondo trasformata in cumulo di detriti e di cadaveri.
La storia racconta le vicende di un ottico, Billy Pilgrim, il quale riesce a sfuggire al bombardamento della città di Dresda (ad opera delle truppe alleate) proprio perché rinchiuso nel mattatoio. Billy presenta una caratteristica unica, è in grado di conoscere la vera natura del tempo ed è in grado di viaggiare nel tempo e nello spazio in maniera casuale vivendone le vicende.
Si tratta di una vera e propria fuga nel mondo della fantasia, costruita per sfuggire agli orrori, alle tragedie della guerra e per sfuggire alla miseria che caratterizza la vita quotidiana americana; un’opera di protesta nei confronti della società americana, caratterizzata da una scrittura essenziale arricchita però da frequenti battute sarcastiche e umorismo nero. Il libro viene scritto nel periodo corrispondente alla dura battaglia combattuta dall’esercito americano in Vietnam, ponendosi anche come aspra critica nei confronti dell’utilizzo dei bambini soldati “mandati a combattere dagli anziani che decidono le guerre”.
Un’opera da non perdere assolutamente, in grado di fornire una visione differente sul tema sempre attuale della guerra.
Maria Stella Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri
venerdì 8 agosto 2014
MS VERONICA ARTOLI BAROZZI CONSIGLIA: “IL PICCOLO PRINCIPE” DI ANTOINE DE SAINT-EXUPÈRY
Un pilota di aerei precipita nel mezzo del deserto del Sahara, nel quale incontra un bambino che gli chiede di disegnargli una pecora: la strana richiesta è motivata dal fatto che il ragazzino sostiene di provenire da un altro pianeta abitato solamente da lui, da 3 vulcani e da una rosa molto vanitosa. Vagando per lo spazio il bimbo incontra diversi personaggi, uno più strano dell’altro, che gli hanno insegnato ognuno una cosa diversa. Il bambino nel corso del suo viaggio si rende conto di aver voluto un gran bene alla rosa e nonostante fosse molto scorbutica con lui, anche lei gliene voleva. Questo il motivo della richiesta di una pecora: era necessaria per mangiare gli arbusti che, crescendo pian piano, stanno finendo per soffocare la rosa.
Un libro classico che tutti dovrebbero leggere almeno una volta nella vita, scritto in maniera molto semplice ma che vi impedirà di interrompere la lettura sino alla fine.
Maria Stella Veronica Artioli – Il Carretto dei libri
giovedì 7 agosto 2014
MS VERONICA ARTIOLI BAROZZI CONSIGLIA "LE QUARANTA PORTE" DI ELIF SHAFAK
“Una vita senza amore è una vita senza importanza. Non chiederti di quale tipo di amore andare in cerca, spirituale o materiale, divino o mondano, orientale o occidentale… le divisioni portano solo ad altre divisioni.”
L’intreccio di questa storia si sviluppa tra due realtà diverse e parallele, lontane nel tempo e nello spazio, ma unite da un unico sottofondo, l’amore per il Tutto che anima uno dei personaggi di quest’opera, il poeta Rumi, ispirato dal suo amico Shams. È proprio l’ardore appassionato dei suoi scritti, velati dalla lieve malinconia per la frustrazione di non raggiungere mai la meta, a guidare una narrazione lunga e intensa. Elif Shafak sovrappone Oriente e Occidente; come spiega in una sua affascinante metafora, possono convivere l’uno accanto all’altro, ma senza mescolarsi mai, come l’acqua e l’olio. Nella vita ordinata, tranquilla e arida di Ella, casalinga del Massachussets che ha soffocato la passione per la vita, cambia improvvisamente qualcosa. Da un evento apparentemente insignificante, la recensione del libro di un autore straniero, effettuata durante il suo nuovo lavoro, Ella ritroverà la voglia di cercare, scoprire, ed esplorare, che accenderà in lei l’ardore per l’autore del libro e per un Dio molto spirituale e molto poco religioso.
In un ipotetico momento parallelo, appartenente a una concezione del tempo che affianca gli eventi per la loro affinità emotiva, il poeta Rumi e il mistico derviscio Sham vivranno la loro storia d’amore, culminata con le Quaranta Regole dell’Amore, uno scritto appassionato che descrive l’indescrivibile: l’amore. Il lettore di Le Quaranta Porte dovrà guardare al di là della trama della storia, semplice e prevedibile, respirando l’atmosfera della Turchia tanto amata da Elif Shafak; la scrittrice non perde occasione per adularla, mettendo in risalto la sua bellezza multiforme e caotica, la sua ospitalità che accoglie visitatori da ogni dove e li avvolge nel mistero della sua essenza. Il lettore dovrà leggere con gli occhi e con l’anima, sentendo, nel profondo, quello stesso senso di unione con il divino, inteso come un Unicum mutevole e dinamico, in continua trasformazione, perennemente infiammato, che racconta Rumi e che si riflette nello sguardo innamorato di ogni essere.
” L'amore è l'acqua della vita. E un amante è un'anima di fuoco”
MS Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri
Il SUGGERIMENTO DI M. STELLA VERONICA ARTIOLI BAROZZI: “UN’ESTATE CON MONTAIGNE” di COMPAGNON ANTOINE
Estate 2012, Antoine Compagnon, illustre professore del
Collège de France riceve da parte del direttore di una rinomata emittente
radiofonica l’invito a realizzare una lunga serie di trasmissioni incentrate sui
“Saggi” del filosofo francese Michel De Montaigne. Il periodo di programmazione,
fissato per le ore più calde dei mesi di luglio e agosto, sembra essere
quello meno idoneo alle lezioni su un grande classico della letteratura e del
pensiero. Nonostante le premesse, Antoine Compagnon accetta l’incarico,
conquistando in breve tempo un successo sorprendente e inaspettato. Sull’interesse
collettivo nato intorno al programma, Compagnon decide di pubblicare anche un libro
che ne raccoglie i testi e i commenti fatti in trasmissione.
Divenuta nell’immediato di interesse mondiale, recentemente
pubblicata anche in Italia, l’opera di Antoine Compagnon rappresenta un
vademecum sul complesso pensiero filosofico di Montaigne attraverso una formula
descrittiva originale e bizzarra. L’autore riassume in brevi capitoli gli elementi
caratteristici dell’opera filosofica del pensiero di Michel De Montaigne commentando
ogni argomento attraverso un costante richiamo ad aneddoti tipici della vita
quotidiana. Nel complesso l’opera si identifica in un saggio senza tempo incentrato
sui temi inerenti alla vita quali vanità, bellezza, malattia, amore e amicizia
attraverso l’interpretazione leggera e profonda dell’autore.
MS Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri
mercoledì 6 agosto 2014
IL CONSIGLIO DI MS VERONICA ARTIOLI BAROZZI: “ARRIVEDERCI AMORE, CIAO”
È possibile costruire un romanzo su un protagonista che accoglie in sé tutti i lati negativi dell’essere uomo? Sembra partire da questo presupposto Arrivederci amore, ciao, una delle opere più celebri di Massimo Carlotto, che si inserisce nella tradizione noir italiana. Il libro racconta le vicende di Giorgio Pellegrini, un militante nella sinistra extraparlamentare degli anni ’70, costretto a fuggire in Centroamerica dopo aver piazzato una bomba a Milano che ha portato alla morte di un metronotte. Tornato in Italia negli anni ’90, l’uomo si trasferisce nel Nordest con un unico obiettivo: accumulare un mucchio di soldi attraverso l’illegalità, infischiandosene dell’etica. Carlotto rende il suo protagonista un antieroe, lo segue, quasi spalleggiandolo, nella sua deriva morale e lancia un atto di accusa contro un’intera generazione, che si è mostrata nella sua evidente amoralità. La sua scrittura, fredda e crudele come il personaggio di Pellegrini, non affoga nel melodramma e ha il coraggio di sporcarsi nelle pieghe del noir alla Scerbanenco. Arrivederci amore, ciao racconta un Paese in difficoltà, vittima dell’illegalità, dei crimini e di una politica troppo spesso interessata agli affari. Uno dei romanzi italiani più coraggiosi e meno concilianti scritti dopo il 2000.
MS Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri
MS VERONICA ARTIOLI BAROZZI CONSIGLIA "IL SIGNORE DELLE MOSCHE"
Il romanzo, in apparenza semplice, nasconde una natura più complessa nella quale vengono contrapposti razionalità, democrazia e saggezza, espressi nella persona di Ralph, a nazionalismo, dittatura e fanatismo, rappresentati da Jack. L’intera opera è incentrata sul conflitto tra bene e male e presenta una visione pessimistica della natura umana, dimostrata dal fatto che i personaggi sono tutti bambini che, pur non avendo storie tragiche alle spalle (provengono infatti tutti dalla borghesia inglese), una volta sull’isola e lontani da ogni tipo di educazione presentano una natura malvagia: secondo la visione dell’autore non è quindi la società a rendere cattive le persone, ma sono gli uomini stessi a essere malvagi per loro natura.
Maria Stella Veronica Artioli Barozzi – Il Carretto dei libri
lunedì 4 agosto 2014
La recensione di Maria Stella Veronica Artioli Barozzi al Premio Strega 2014, “Il desiderio di essere come tutti” Francesco Piccolo
Nel giugno 1974, mentre ai mondiali di calcio la Germania
dell’Est segna il goal decisivo contro la Germania dell’Ovest, Francesco,
ragazzo di soli dieci anni interiormente esulta, comprendendo di fare il tifo per
i più poveri, gli emarginati e le minoranze. Mosso da questi nuovi ideali
caratteristici del movimento comunista, il protagonista intraprende il proprio
percorso di crescita personale e la propria esistenza in relazione con importanti
avvenimenti storici che hanno caratterizzato l’Italia dagli anni settanta a
oggi. Troppo comunista per il padre
borghese, e di riflesso, toppo borghese per il movimento studentesco, prende
piede nel ragazzo il forte desiderio di essere come tutti. Incapace di
schierarsi completamente, Francesco sente l’esigenza di essere come tutte quelle
persone accorse in Piazza San Giovanni per rendere omaggio al feretro del
segretario del Pci, Enrico Berlinguer, mantenendo nello stesso tempo un’innata
propensione alla superficialità.
L’opera, nel concreto, è una vera e propria biografia
personale e collettiva di un’intera generazione di persone cresciute in un
contesto temporale caratterizzato da una popolare percezione pessimistica in
cui si vuole esclusivamente rivendicare il diritto a essere felice come tutti. Attraverso questo romanzo singolare e non
convenzionale, Francesco Piccolo racconta la storia degli ultimi cinquant’anni
di storia italiana e il pensiero di chi ne ha fatto parte.
Maria Stella Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri
venerdì 1 agosto 2014
ORSON WELLES DI JAMES NAREMORE: IL CONSIGLIO DI MS VERONICA ARTIOLI BAROZZI
Chi era Orson Welles? Sembra partire da questa domanda il libro di James Naremore, un’analisi approfondita della carriera (non solo cinematografica) del grande regista autore di Quarto potere, da molti critici definito il più bel film mai realizzato. Gli esordi al Mercury Theatre, la famosa trasmissione radiofonica de La guerra dei mondi, il contratto con la RKO che gli garantiva una libertà quasi assoluta in pieno Studio System, l’esilio in Europa, il ritorno ad Hollywood con L’infernale Quinlan: Naremore ripercorre la vita di Welles, analizzando in maniera approfondita i suoi film e soffermandosi su alcuni dettagli della sua vita privata e sulla sua natura ribelle. Ne emerge un ritratto sfaccettato del regista, un genio capace a soli 26 anni di girare, alla sua opera prima, un film destinato a cambiare definitivamente le regole del cinema, e di inimicarsi pochi anni dopo la Hollywood che conta, esprimendo il suo totale disaccordo sulle modifiche che mutilarono L’orgoglio degli Amberson. Il libro prende in considerazione, oltre ai grandi classici di Welles, anche film considerati minori, girati spesso con pochi mezzi ottenuti da partecipazioni a lavori di poco conto. Da Falstaff a F for Fake, fino ad arrivare al Don Quixote, un progetto ambizioso che non fu in grado di completare per mancanza di fondi. La grandezza e il genio del regista risiedono anche nella sua capacità di dare il meglio di sé anche in opere non del tutto sue: esemplare da questo punto di vista è la sua interpretazione di Harry Lime nel noir Il terzo uomo di Carol Reed, un film passato alla storia proprio per la costruzione del personaggio e per la famosa battuta sulla Svizzera. Orson Welles di James Naremore è un libro imperdibile per tutti i cultori del grande cineasta statunitense.
Maria Stella Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri
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