All’interno di un piccolo ed elitario collage nel Vermont,
Richard Papen, giovane inquieto e squattrinato si fa affascinare da un gruppo
di studenti di greco antico capeggiati da Julian, professore eccentrico con un
forte ascendente spirituale. In un ambiente
caratterizzato dall’influenza dell’antico e del misterioso nel gruppo prende
piede il concetto di bellezza come terrore e tutto ciò che è definito bello fa
tremare. Sull’entusiasmo di questa visione irrazionale della dissertazione
filosofica, i giovani e ricchi studenti, annoiati dalla routine dei weekend, iniziano
a muoversi in contesti oscuri caratterizzati da alcol e droga. Questa ricerca
della trasgressione caratteristica dell’epoca antica porta alla memoria il
ricordo di avvenimenti violenti e depravati, portando i protagonisti a
spingersi ben oltre i limiti consentiti.
Donna Tartt con il romanzo The Secret History offre una
riflessione innovativa delle tematiche inerenti al male. Attraverso il punto di
vista punto di vista del personaggio di Richard Papen e il comportamento dei
diversi personaggi, la narrazione non si focalizza sull’atto malvagio dei
diversi soggetti, ma focalizza l’attenzione su come il male possa assumere
aspetti differenti, arrivando al punto di essere confuso con il bene. Il
romanzo mostra i tratti distintivi del romanzo giallo e thriller psicologico sorprendendo
il lettore con continui colpi di scena.
MS Veronica Artioli - Carretto dei Libri
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