È
diventata una storia da leggere ai più piccoli, ma il messaggio di fiducia di Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare è diretto ai
grandi. I bambini hanno un’incondizionata e innocente fiducia nella vita, gli
adulti, spesso, non ce l’hanno più.
Luis
Sepùlveda ne è consapevole, e decide di scrivere un romanzo che, tra le righe,
possa stimolare l’anima di chi legge.
Il
racconto inizia con un bellissimo e compatto stormo di gabbiani che sovrasta il
mare, ed è in cerca di cibo. Ogni gabbiano procede con ordine, tenendo d'occhio
il resto dei compagni, ma Kengah per un attimo si distrae e non sente i
richiami del capo gruppo che le dice di allontanarsi dall'acqua. Il gabbiano finisce
invischiato nel petrolio e inizia ad avvelenarsi lentamente. Mentre la sostanza
nera e vischiosa le riempie i pori e le immobilizza il corpo, con uno sforzo
doloroso, riesce a giungere nella vicina città di Amburgo e si accascia in un
balcone, dove riposa un gattone nero di nome Zorba.
Poco
prima di morire, riesce a strappargli l’assurda promessa di prendersi cura
della gabbianella che sta per nascere e di insegnarle a volare.
“Zorba rimase sul balcone, accanto all’uovo e alla gabbiana
morta…Si sentiva ridicolo…Pensava a quando lo avrebbero preso in giro i due
gatti rissosi se per caso l’avessero visto. Ma una promessa è una promessa, e
così,…si addormentò con l’uovo bianco e macchioline azzurre ben strette contro
il suo ventre nero.”
Con l’aiuto di altri gatti e tanta volontà, Zorba fa di
tutto per mantenere la promessa e, piano piano, si affeziona sempre di più a
quel buffo volatile che lo chiama “mamma”.
Ma non c’è nulla da fare, Fortunata, la gabbianella, non
vola. Manca ancora un dettaglio.
Discutendo tra loro in “gattese” , i felini scoprono che,
per far volare Fortunata, hanno bisogno di rompere il loro tabù di non svelare
a nessuno la loro lingua, e decidono di farsi aiutare da un poeta,” un essere
umano che conosce e parla un linguaggio universale”.
Sarà, dunque, il poeta, doppiato nella versione
cinematografica italiana del libro proprio
da Sepulveda, a dare ai gatti l’informazione indispensabile per far
volare la gabbianella: portarla nel campanile della chiesa di San Michele e da
lì mettere in atto il tentativo di volo.
Fortunata vola, davanti alla meraviglia e alla commozione di
tutti e, nel suo volo, ricorda a chi la osserva, dall’alto del campanile come i
gatti, o dal basso della strada, come i topi. E, infine, dalle pagine di un
libro, come il lettore, che basta crederci e tutto può succedere.
M.S. Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri
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