giovedì 31 luglio 2014

M.S. VERONICA ARTIOLI BAROZZI CONSIGLIA: "NON BUTTIAMOCI GIÙ" DI NICK HORNBY


Non buttiamoci giù è un libro esilarante, guidato dalla geniale vena ironica dello scrittore inglese rappresentante di tutti i quarantenni che non hanno ancora capito “in che direzione andare”, Nick Hornby. I suoi testi sono pervasi dalla disillusione dei personaggi che è riduttivo chiamare banalmente “sfigati”, perché sono, piuttosto, “tormentati”; i protagonisti tracciati dalla penna di Hornby sono lo specchio di una generazione confusa, che non sa che pesci pigliare, eternamente in bilico tra la scelta facile del pacchetto “matrimonio - casa - figli - cane” e quella difficile dell’opzione “artista maledetto” o del Peter Pan sempre in volo, che non trova mai sollievo dalle sue paranoie. E così sono i personaggi di questo divertente libro, quattro aspiranti suicidi che, per ironia della sorte o per semplice mancanza di fantasia, si ritrovano insieme nella stessa notte e nello stesso tetto di un palazzo per provare a compiere l’estremo gesto. Martin, presentatore televisivo la cui carriera e vita privata sono definitivamente distrutte a causa di una sbandata per una quindicenne; Maureen, madre martire di un ragazzino disabile; Jess, adolescente sboccata col cuore spezzato e J.J., mollato contemporaneamente dalla ragazza e dalla sua band, che si inventa una malattia pur di non svelare ai compagni di sventura il vero motivo del suo gesto. 
L’unione fa la forza e quindi i quattro grotteschi personaggi non riusciranno a compiere l’insano gesto, bensì decideranno di darsi una mano reciprocamente per continuare a vivere e superare le avversità, come suggerisce il titolo “non buttiamoci giù”. La forza di questo romanzo di Hornby sta tutta nella semplicità ed ironia con le quali descrive un’ipotesi che è stata vagliata da tutti, almeno una volta: vale la pena continuare a vivere in mezzo a tante avversità? Coinvolto dalle tragedie comiche dei personaggi, il lettore arriverà alla stessa conclusione suggerita, sottopelle, dall’autore: la ruota gira anche quando sembra ferma e vivere significa lasciarsi trasportare, nonostante tutto.

Maria Stella Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri



M.S. VERONICA ARTIOLI BAROZZI - TRAINSPOTTING DI IRVINE WELSH


Trainspotting è un romanzo dello scrittore scozzese Irvine Welsh, il quale descrive le vicende accadute ad un gruppo di tossicodipendenti nella Edimburgo degli anni ‘80. Il termine Trainspotting fa riferimento al passatempo escogitato dai disoccupati di quel periodo che vagavano per le stazioni ferroviarie osservando i treni che transitavano. L’intera opera è caratterizzata da differenti stili narrativi: ogni capitolo infatti è dedicato ad un personaggio diverso che narra la propria storia in prima persona. La ricchezza di descrizioni e lo stile utilizzato permettono di immedesimarsi immediatamente nel personaggio soggetto della vicenda e nei luoghi in cui si trova. L’autore non si pone nessun problema nel narrare le scene più crude, senza censurare né addolcire le immagini più forti, riuscendo così a rendere tutta la vicenda nel modo più realistico possibile, mettendoci di fronte a ciò che non ci piace e che non vorremmo conoscere, costringendoci a prendere coscienza delle realtà che ci circondano ogni giorno. Un romanzo forte, divertente, crudo, violento, commovente e scioccante che, grazie al suo ritmo scorrevole vi incollerà alle pagine dall’inizio alla fine. Il romanzo che ha segnato un’epoca intera, da leggere assolutamente.

Maria Stella Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei Libri

mercoledì 30 luglio 2014

MS VERONICA ARTIOLI BAROZZI E IL PREMIO PULITZER 2014 “IL CARDELLINO” DI DONNA TARTT



A seguito di un attentato terroristico, l’appena tredicenne Theo Decker si ritrova nella città di New York senza la presenza di un parente e un posto in cui andare. Ospitato nella casa di Park Avenue dalla ricca famiglia di un compagno di scuola, Theo, tormentato dalla mancanza della madre si conforta con l’unico oggetto che ha il potere di fagliela sentire vicina: uno strano e piccolo quadro raffigurante un cardellino. L’attaccamento all’insolito oggetto, porta il protagonista a confrontarsi con ambienti altamente differenti: della criminalità organizzata, i salotti chic della città al negozio di antiquariato in cui lavora. Diventato ormai uomo, il protagonista cade preda di una pulsione autodistruttiva incontrollabile, che lo porta inevitabilmente all’interno di una rischiosa partita dove la posta in gioco è il prezioso quadro, unico elemento che identifica l’innocenza e una bellezza ormai perduta.


Il libro titolato del Premio Pulitzer per la narrativa 2014 è scritto secondo i più alti dogmi della letteratura. Capace di catturare gli aspetti più caratteristici della storia americana e la frantumazione della società moderna, il romanzo ha la caratteristica di intrigare chi lo legge, innalzando pagina dopo pagina la curiosità e l’interesse anche dopo aver terminato l’ultima pagina.  

Maria Stella Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri

IL CONSIGLIO DI MS VERONICA ARTIOLI BAROZZI: IL CINEMA SECONDO HITCHCOCK


Oltre ad essere uno dei più prolifici registi della storia (53 film all’attivo), Alfred Hitchcock si è guadagnato nel tempo la nomea di maestro della suspense, arrivando a cambiare, soprattutto nel periodo a cavallo tra gli anni ’50 e ’60, la concezione stessa di cinema di genere e molte delle regole base dello Studio System hollywoodiano. Nonostante questo, la critica americana dell’epoca non ha mai apprezzato del tutto il suo talento visivo e la sua abilità innata nella costruzione della suspense e lo ha sempre bollato come un regista per il pubblico medio. Tra i primi estimatori di Hitchcock si segnala un certo François Truffaut, uno dei maestri della Nouvelle Vague, cinefilo per eccellenza che ha costruito il suo enorme talento partendo dallo studio e dall’analisi dei grandi registi del passato. “Il cinema secondo Hitchcock” parte proprio da un confronto tra i due geni, una lunga intervista rilasciata dal maestro della suspense al cineasta francese. Invenzioni visive, montaggio, inquadrature, scelte narrative, dietro le quinte, dettagli di scena: sono questi gli argomenti principali di una lunga cavalcata nella sua vastissima filmografia. Il libro ci presenta un Hitchcock inedito, tanto metodico e maniacale nella ricerca della perfezione cinematografica, quanto umorale e lunatico nelle sue relazioni con il mondo. Nel corso dell’intervista emergono una serie di temi e dettagli di grande interesse: il suo rapporto spesso burrascoso con le attrici, la definizione del concetto di MacGuffin, l’importanza del voyeurismo dello spettatore, la psicoanalisi freudiana, il concetto di suspense e l’importanza del soggetto nella costruzione di un buon film. È un dialogo che solo raramente scivola nel tecnicismo fine a se stesso e che rappresenta uno spaccato estremamente solido del cinema e dei mezzi per realizzarlo. Un’opera imperdibile per tutti gli appassionati cinefili.

Maria Stella Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri

venerdì 25 luglio 2014

M. STELLA VERONICA ARTIOLI BAROZZI PROPONE “GUAI AI BACI. COSI GRANDE, COSI LONTANO: RITRATTO DI MIO PADRE” – OTTAVIA MONICELLI




“Guai ai baci”, quando si trovava in casa le bambine non dovevano disturbare le riunioni o le cene in compagnia di Scarpelli, Gassman, Tognazzi e molti altri.  Mario Monicelli è conosciuto da tutti nel ruolo di regista di fama internazionale, ma pochi o quasi nessuno lo conosce come uomo. La figlia Ottavia oggi racconta chi era veramente il suo “babbo” e l’amore che li ha legati nel tempo. Le  parole di Ottavia fanno emergere un ritratto di un uomo impegnato nel ruolo di regista e intellettuale acuto, curioso e mosso da una sorprendente passione civile ma fragile e inetto dinanzi agli affetti. Per la figlia, Monicelli, ha rappresentato una figura sfuggente, caratterizzata da lunghi silenzi e slanci improvvisi, pronto a sacrificare ogni rapporto in nome del cinema.


Un racconto che descrive come Ottavia Monicelli sia riuscita a recuperare solo recentemente l’affetto e il profondo legame che li ha uniti fino alla fine dell’avventura. 

Maria Stella Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri

giovedì 24 luglio 2014

MARIA STELLA VERONICA ARTIOLI BAROZZI CONSIGLIA: “LA BAMBINA CHE SALVAVA I LIBRI”


Iniziare la lettura di La bambina che salvava i libri equivale a compiere una scelta precisa. Si sceglie di osservare lo svolgersi di un racconto da un punto di vista specifico, che richiede coraggio, perché la narratrice di questa storia è la Morte. Non può essere altrimenti, per un romanzo ambientato in uno dei contesti storici più tristi e macabri, la Germania nazista. L’autore Markus Suzak, nato da madre tedesca e padre austriaco che hanno conosciuto gli orrori del Nazismo, crea una storia che si apre con la morte, sfondo delle vicende della protagonista che, tuttavia, non angoscia, ma, piuttosto, accompagna il lettore.
Liesel Meminger sta viaggiando a piedi con il fratellino verso Molching, vicino a Monaco, per recarsi dai suoi futuri genitori adottivi; purtroppo il piccolo muore nel viaggio. Il giorno della sua sepoltura, la bambina trova un libricino nero, “Il manuale del necroforo”, che afferra senza pensarci due volte e inizia a custodire come un piccolo tesoro. Il libro sarà il primo di una serie di opere che la bambina salverà, proprio come se stesse salvando esseri umani. La vita di Liesel subirà un duro colpo quando andrà a vivere dalla nuova famiglia, composta da due genitori dai modi rudi che inizialmente farà a fatica a comprendere. Con il pensiero della morte sempre accanto, che la circonda e le invade i ricordi, vivrà un periodo piuttosto tormentato, nel quale l’unico conforto le sarà dato dalle parole dei suoi amici libri e dal padre adottivo, che le insegnerà, con pazienza, a leggere, rendendo la sua missione di salvare i libri ancora più densa di significato. La narratrice onnisciente per antonomasia, dovrà a un certo punto della storia lasciare spazio alla sua rivale, la vita, quando la famiglia di Leslie ospiterà un ebreo in fuga dai nazisti. La ragazzina dovrà infatti descrivergli cos’è la vita e, in questo modo, imparerà lei stessa cosa significa “vivere”.

Maria Stella Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri

mercoledì 23 luglio 2014

M. STELLA VERONICA ARTIOLI SUGGERISCE “UNA MUTEVOLE VERITA’” DI GIANRICO CAROFIGLIO



Nella città di Bari, il Maresciallo dei Carabinieri Pietro Fenoglio si trova a svolgere il ruolo d’investigatore per l’omicidio di un uomo dal passato torbido. Le indagini svolte portano nell’immediato alla ricostruzione completa dell’accaduto, identificando, grazie ai diversi indizi raccolti, il colpevole nella figura di un ragazzo della zona. Indagine troppo semplice perché sia reale se non fosse che non vi sia alcun movente da parte del giovane accusato per commettere il delitto. Il maresciallo, rinomato in caserma per la continua ricerca di elementi dissonanti e incoerenze, percepisce che in realtà il caso è più che mai aperto. Sarà proprio quest’ossessione per la ricerca dell’elemento mancante a spingere il maresciallo Fenoglio a indagare ulteriormente su un caso considerato da molti già chiuso, dimostrando quanto possa essere mutevole la realtà dei fatti.

Libro inusuale per lo scrittore italiano Gianrico Carofiglio, “Una mutevole verità” rappresenta un romanzo caratterizzato dai classici elementi del genere poliziesco. In quest’opera, lo scrittore abbandona i tratti noir che l’hanno contraddistinto nelle opere precedenti per introdurre aspetti più classici e tradizionali sulla scia di scrittori quali Lucarelli e Camilleri.

Maria Stella Veronica Artioli Barozzi – Carretto dei libri

lunedì 21 luglio 2014

M.S. VERONICA ARTIOLI BAROZZI PRESENTA “PRESAGIO TRISTE”, UN LIBRO DI BANANA YOSHIMOTO


La diciannovenne Yayoi trascorre una vita apparentemente felice, all’interno di una tranquilla famiglia della media borghesia giapponese. C’è però qualcosa dentro di lei che la turba, non ricorda nulla della propria infanzia e l’unico legame che sente di possedere con il passato è quello con la zia, un’eccentrica signora insegnante di musica che vive sola non seguendo i tipici canoni caratteristici giapponesi, la quale sparisce nel nulla senza lasciare tracce. Quando i sogni e i pensieri della ragazza si fanno più intensi e confusi, tanto da tormentarla, Yayoi si rifugia in frequenti fughe improvvise per scappare dal suo disagio: la ragazza decide così di partire alla ricerca della zia e soprattutto alla ricerca di se stessa e del suo passato, accompagnata dal fratello Tetsuo e da Masahiko, misterioso amico della zia.
L’intera narrazione del libro è caratterizzata da un ritmo fluido e coinvolgente che non smette mai di stupire, un breve racconto con suggestive rappresentazioni paesaggistiche in cui le descrizioni molto semplici e la profondità delle parole, tipiche dell’autrice, permettono ai lettori di cogliere l’atmosfera magica e spirituale del Giappone, immedesimandosi nei sentimenti più profondi dei personaggi.

Maria Stella Veronica Artioli Barozzi – Carretto dei libri

venerdì 18 luglio 2014

MARIA STELLA VERONICA ARTIOLI BAROZZI CONSIGLIA: NORWEGIAN WOOD - TOKYO BLUES


Norwegian Wood – Tokio Blues è il capolavoro di Haruki Murakami, dal quale è stato tratto un intenso film. Il fascino ipnotico di questo malinconico romanzo, il cui titolo è ispirato all’omonima canzone dei Beatles, che fa da incipit alla narrazione, è racchiuso nella delicatezza con la quale Murakami descrive gli incontri, i rapporti e i sentimenti tra i protagonisti, sagome affievolite dal tempo ma vivificate dalla musica; forse, il vero collante della storia. Il delicato mondo di Norwegian Wood può essere rappresentato solo da essa, compagna e sottofondo della vita di ognuno, che si impregna delle emozioni e delle immagini, sopperendo all’oblio della memoria e alla paura di ricordare.
La trama della storia è semplice, a differenza dei personaggi, che nascondono un ricchissimo mondo interiore celato dietro i tratti caratteriali più evidenti. Il narratore è Toru che, appena atterrato in Germania, inizia a ripercorrere con la mente la storia che ha segnato la sua vita. Tokyo, estate 1969, Toru incontra Naoko, ragazza enigmatica, dotata di una sensibilità fuori dal comune; i due iniziano una relazione surreale, che dovrà interrompersi quando lei sarà ricoverata in un centro di igiene mentale. Così, quasi a ricordargli che la vita continua sempre, nonostante tutto, il mondo gli mette davanti una donna allegra e spensierata, Midori, che lo fa sentire appagato. La storia prosegue fino a quando il protagonista non arriva a un inevitabile bivio, in cui la musica giocherà un ruolo fondamentale: la scelta tra le due donne o forse, tra la vita e la morte. Alla fine, Toru scorgerà tra le pieghe del dubbio il mistero stesso dell’esistenza.  “Ogni cosa segue comunque il suo corso e per quanto uno possa fare del suo meglio, a volte è impossibile evitare che qualcuno rimanga ferito. Occorre essere aperti e abbandonarsi alla vita come viene, rendendosi conto di quanto sia meravigliosa.”

Maria Stella Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei Libri

mercoledì 16 luglio 2014

MARIA STELLA VERONICA ARTIOLI BAROZZI CONSIGLIA “IL SOSPETTO”



Il sospetto è una delle opere più famose di Friedrich Dürrenmatt, noto romanziere svizzero autore di libri dall’alto tasso di suspense e mistero. La storia ruota intorno al commissario Hans Bärlach, ispettore della polizia di Berna che, ricoverato in ospedale per un grave malanno, si ritrova a indagare su una vicenda inquietante, legata all’oscuro passato di un chirurgo delle SS nel campo di concentramento di Stutthof. Partendo dal suo sospetto, il commissario, in un gioco poliziesco, proverà a far luce sul mistero, mettendo in campo le sue doti di investigatore filosofo. Il romanzo di Dürrenmatt, sorta di giallo psicologico, mira a mettere in luce la malvagità dell’uomo e lo fa attraverso due differenti chiavi di lettura: la prima legata alla storia diegetica, allo smascheramento di un personaggio che si è ricostruito una vita attraverso una maschera; la seconda collegandosi a uno dei periodi più bui e tristi della storia dell’umanità. È in questo continuo contrappunto tra diegesi ed extradiegesi che sta la grandezza dell’opera dello scrittore svizzero, che riesce a tenere il lettore in uno stato continuo di suspense fino alla risoluzione finale della vicenda. I meccanismi del genere giallo sono infatti funzionali al racconto di una tragedia, che funge da stimolo per la conservazione della memoria storica.

Maria Stella Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri