venerdì 31 ottobre 2014

MS Veronica Artioli Barozzi presenta: “Ogni cosa è illuminata” di Jonathan Safran Foer


Jonathan è un giovane ragazzo americano di origini ebree, il quale decide di partire per un viaggio alla volta dell’Ucraina per cercare la donna che salvò la vita di suo nonno nel corso della seconda guerra mondiale: Augustine. Per affrontare il viaggio si avvale dell’aiuto di una guida, Alex, del nonno di Alex, un vecchio che si finge cieco, e del cane guida Sammy Davis Junior Junior. Nel corso di questo viaggio i tre protagonisti incontreranno diversi rocamboleschi personaggi che, a mano a mano, permetteranno loro di ripercorrere la storia delle deportazioni naziste e li accompagneranno nella visita a luoghi distrutti dai bombardamenti e ormai spariti dalle cartine. Nel corso di queste visite si intrecciano diverse storie che caratterizzano la vita di ognuno dei personaggi e che, in qualche modo, li hanno profondamente segnati come nel caso del nonno che ripercorre il momento in cui, ancora giovane, per salvarsi decide di denunciare un amico ai soldati tedeschi, causandone la morte. Tutte le differenti storie si intrecciano in un unico grande racconto ironico e straziante allo stesso tempo anche grazie all’uso di un linguaggio nuovo, giovanile ed adatto ai tempi, caratterizzato da continui salti temporali e flashback che l’autore ha utilizzato per raccontarci l’esperienza da lui realmente affrontata.


Maria Stella Veronica Artioli Barozzi – Carretto dei libri

giovedì 30 ottobre 2014

Il consiglio di MS Veronica Artioli Barozzi: “Dracula” di Bram Stoker



Scritto dall’irlandese Bram Stoker, Dracula è uno dei più importanti romanzi gotici. Narrato sotto forma di stralci di diari e lettere redatte dai protagonisti, il libro ha contribuito alla diffusione del mito del vampiro in tutto il mondo, con numerose trasposizioni sul piccolo e sul grande schermo, oltre che a teatro e nei musical. La grandezza del romanzo risiede proprio nella sua modernità, nell’aver ripreso una fonte storica e averla attualizzata all’epoca vittoriana, mettendo al centro del racconto un personaggio negativo ma carismatico. Si narra che la stesura del romanzo nacque da un sogno dello stesso Stoker, che partorì il giorno seguente la struttura del racconto e creò i protagonisti principali: oltre al Conte Dracula, Jonathan Harker, Van Helsing e Mina. L’atmosfera lugubre, il clima tetro, le descrizioni lunghe e dettagliate di luoghi e personaggi contribuiscono al pathos emozionale e alla tensione del romanzo, che si accumula fino allo scioglimento finale. Dracula per tutti questi motivi rappresenta un unicum nella storia della letteratura e, a distanza di oltre 100 anni, è ancora uno dei libri più letti, soprattutto dagli adolescenti.

MS Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei Libri

mercoledì 29 ottobre 2014

M.S. Veronica Artioli Barozzi consiglia "La via di mezzo della conoscenza" di J.Varela, E.Thompson e E.Rosch

M.S. Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri




La via di mezzo della conoscenza è un’opera scritta da tre ricercatori di differenti discipline, che hanno il comune obiettivo di comprendere il funzionamento e l’essenza della mente.
Questo testo può essere letto da molteplici punti di vista e risulterà sempre affascinante rivoluzionario. 

Partendo da una solida base teorica, ovvero soffermandosi sugli studi più recenti sulla mente, in particolar modo quelli cognitivi, e mettendo in luce l’incompletezza dei risultati ottenuti, gli autori cercano di sbrogliare la matassa nella quale si sono incastrati decine di studiosi appartenenti alle più disparate discipline. I tre ricercatori riescono a superare l’empasse con una soluzione che denota una grande umiltà e un vero amore per la ricerca: unendo le loro conoscenze e le loro forze. Varela, osservando il problema dalla sua prospettiva biologica, Rosch da quella psicologica, e Thompson da quelle filosofica. Operando un innovativo confronto degli studi “scientifici” occidentali con alcune teorie orientali, i tre studiosi riescono a far emergere una nuova concezione della mente, che va oltre la tradizionale visione di “computer” e “macchina”. Cercano dunque di svelare la vera essenza della mente, strumento che attesta la capacità senziente dell’essere umano, e che lo differenzia dagli animali. La mente indagata dai tre autori, come suggerisce il titolo originale dell’opera “The Embodied Mind. Cognitive Science and Human Experience”, è strettamente legata al corpo, il quale gioca un ruolo imprescindibile nella conoscenza del mondo.



M.S. Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri

martedì 28 ottobre 2014

M.S. Veronica Artioli Barozzi consiglia “Elogio della Follia” di Erasmo da Rotterdam




Elogio della Follia si apre attraverso un monologo introduttivo da parte della Follia, la quale, in prima persona, prende le distanze dai “mortali” lasciando trasparire la sua natura divina. Discendente diretta di Plutos, dio della ricchezza, e della Giovinezza, rileva di essere stata allevata dall’Ignoranza e dall’Ubriachezza entrando in stretto contatto con Vanità, Adulazione, Dimenticanza, Accidia e Piacere.

Davanti ad una platea gremita e meravigliata di uomini, la “dea” mostra quali e quanti benefici l’umanità riceve dalle sue mani. Senza la sua presenza e il suo intervento nulla nella vita potrebbe essere piacevole, conveniente e sopportabile. Con una satira feroce e un particolare esame critico verso la dottrina cattolica, la follia, continua il proprio intervento, colpendo trasversalmente l’intera umanità, tracciando un quadro dei principali vizi caratteristici della figura mortale. Senza risparmiare alcune pratiche della Chiesa cattolica Romana, la critica mossa dalla Follia verso l’umanità prosegue verso figure di prestigio quali Re e Papi ma senza citare Dio, unico essere perfetto con un pizzico di follia intrinseco. L’elogio della Follia termina con l’invito agli ascoltatori di scordare l’orazione e proseguire la vita secondo alcuni particolari canoni.


"Elogio della follia" è un saggio scritto nel 1509 dal teologo e filosofo olandese Erasmo da Rotterdam. Pubblicata per la prima volta nel 1511 e dedicata all’amico Tommaso Moro, tutto il manoscritto è basato sul gioco del doppio significato, come il titolo originale “Moriae Encomium” traducibile in “Elogio di Moro”.  Nella dedica verso quest’ultimo l’autore conferma lo stile satirico e ironico dell’intero saggio. Scritto con toni veramente persuasivi e pungenti, l’autore s’immedesima nella Follia e attraverso un comizio pubblico critica la società corrotta del ‘500, evidenziando d’altro canto come lei sia la vera dominatrice dell’umanità. Elemento indispensabile nella vita dell’uomo poiché esistenza stessa della società, la Follia è descritta come unica guida per accedere alla vera sapienza per ciascun uomo, sia egli un ecclesiastico o un laico, un saggio o un ignorante, un potente o un umile. 
Maria Stella Veronica Artioli Barozzi – Carretto dei libri

lunedì 27 ottobre 2014

MS Veronica Artioli Barozzi presenta: “L’incendio dei sogni – Trentatrè inquadrature” di Luca Doninelli


Viviamo in un modo dominato da pubblicità, spettacoli, film e telefilm che, pian piano, si stanno confondendo con le nostre vite reali e con il nostro passato. In seguito a determinati accadimenti può succedere che le nostre biografie si mischino con quel grande ammasso di visioni, suoni, forme, parole e figure, immagazzinate nella memoria. È ciò che accade al narratore del racconto, il quale perde il controllo della propria memoria e viene travolto da tutte le immagini avidamente raccolte lungo tutto il suo percorso: è così che ogni ricordo assume una denotazione horror, comico, sentimentale, western, fantascientifico, thriller, drammatico, storico. Ogni singolo ricordo viene trasformato in una scena di repertorio in cui compaiono anche scene vere e proprie di film reali (Stanlio e Ollio, David Lynch, Hitchcock), le quali risultano però modificate, disturbate e mischiate con gli avvenimenti realmente accaduti. Il romanzo si compone di trentatrè brevi storie cinematografiche, indipendenti le une dalle altre, non riportate fedelmente ma vere e proprie rielaborazioni basate sull’esperienza dello spettatore. Il quale le ricorda e le colloca nella sua memoria in riferimento a determinati dialoghi, personaggi e situazioni.


Maria Stella Veronica Artioli Barozzi – Carretto dei libri

giovedì 23 ottobre 2014

MS Veronica Artioli Barozzi presenta: “Niente di nuovo sul fronte occidentale”


Le vicende narrate sono ambientate nel periodo che intercorre tra il 1915 e il 1918, caratterizzato dal primo grande conflitto mondiale. I protagonisti sono un gruppo di ragazzi appena diciottenni compagni di scuola, i quali vengono convinti dal loro professore a prendere parte alla grande guerra arruolandosi nell’esercito tedesco per difendere l’onore della patria, ottenendo successo ed onore. I ragazzi, mossi da sentimenti nazionalisti, seguono il consiglio del loro professore e partono. Sin da subito i ragazzi capiscono di aver sottovalutato cosa in realtà sia la guerra e di cosa comporti: sono proiettati in un mondo duro e caratterizzato da continue sofferenze. I ragazzi saranno costretti a vivere ogni giorno il dramma della morte dei soldati e dei propri amici che, uno ad uno, sacrificano la propria vita in nome della guerra. Con il passare del tempo i ragazzi si specializzano sempre più, riuscendo a riconoscere “il suono del pericolo” e imparando come difendersi nelle situazioni più disparate. Nei pochi momenti di tranquillità i giovani amici riflettono insieme sulle loro vite, sulla guerra e sui nemici, ritenuti brave persone a cui è toccata la loro stessa sorte. Dopo parecchio tempo uno dei ragazzi ottiene il congedo e ha la possibilità di rientrare a casa: una volta rincasato si rende però conto di quanto quel mondo non gli appartenga più e di come la guerra lo abbia cambiato irrimediabilmente, imprimendo in lui un ricordo che non gli consentirà di vedere mai più le cose allo stesso modo. Disorientato il ragazzo decide di riprendere la vita militare, rientrare in trincea e riprendere a combattere in prima linea.


Maria Stella Veronica Artioli Barozzi – Carretto dei libri

mercoledì 22 ottobre 2014

M.S. Veronica Artioli Barozzi presenta: La Dissoluta di Alexandra Lapierre

M.S. Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri


Una bigama di per sé fa scalpore. Ma se è vissuta nel XVIII secolo, non può che essere chiamata “dissoluta”, come suggerisce il titolo di questo romanzo di Alexandra Lapierre. Autrice di biografie di personaggi intensi e rivoluzionari, come la pittrice Artemisia Gentileschi, Lapierre ha scelto di raccontare le vicissitudini, realmente accadute, di una donna passionale, irriverente e scaltra.

Elizabeth Chudleigh “la contessa Kingdom” è di origine nobile, ma non possiede un titolo. È bella, di una bellezza sensuale e carismatica che attrae, e non suscita la semplice contemplazione. Infatti, fin da bambina ha sempre attratto a se animali, - che la seguivano quando passeggiava per la campagna, formando un piccolo branco -, ed esseri umani, come se avesse avuto addosso una calamita. Ovviamente gli uomini impazzivano per lei, a volte anche letteralmente, sconvolti dalla passione torbida che suscitava in loro. Ma, come tutte le donne molto amate ha sofferto per amore, e, anzi, sarà proprio un matrimonio obbligato e scialbo a vincolare le sue scelte per gran parte della vita. Nonostante questo, Elizabeth è una donna indimenticabile. Certo è eccessiva, manipolatrice, audace, ma anche intelligente, perché riesce a risalire la china della sua situazione iniziale per giungere addirittura alla corte dell’Imperatrice Caterina II di Russia, che la accoglie come un'amica, affascinata dalla sua sfrontatezza.

Arrivò a vele spiegate, a bordo del suo panfilo, un’imbarcazione grande come un vascello da guerra, di un lusso inaudito. Mai su nessun oceano si era vista veleggiare una nave simile. Soprattutto mai si era vista una nave simile a disposizione di una donna. Con impertinenza, l’aveva battezzata con il proprio nome, o meglio con il titolo e il nome che la legge inglese le vietava di portare. Si chiamava la duchessa di Kingston. 

La svolta della sua esistenza giunge quando incontra William Pulteney, conte di Bath, che intercede per lei per farla diventare damigella d’onore della Principessa Augusta di Galles.
A corte Elizabeth sfoga il suo temperamento, per cosi dire, dissoluto, in ogni senso. Ama il lusso, le feste, il gioco e i flirt, e non modifica il suo modo di fare né quando diventa moglie né a seguito della separazione, dopo la quale continua ad accumulare debiti che vengono puntualmente saldati dai suoi amanti. La donna si innamora dell’uomo che poi riuscirà a sposare, il duca di Kingston, con il quale vivrà un storia di affinità elettive e passione che la renderà finalmente felice.

Lo spettacolo a cui davano vita, seduti l’uno di fianco all’altra sulla riva, sotto la pioggia, sarebbe rimasto impresso nelle memoria dei servitori di Percy Lodge. La coppia poteva pescare per giorni interi sotto il diluvio. 


Quando però, i due convoleranno a nozze, lei sarà ancora sposata con il precedente marito. Da questa vicenda di bigamia nascerà uno dei processi più chiacchierati e famosi dell’epoca, che dovrà giudicare quello che, in quei tempi, è un crimine di stato, punibile con la forca. Riuscirà Elizabeth ad avere la meglio sui bigotti, come ha sempre fatto?

M.S. Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri

martedì 21 ottobre 2014

Il consiglio di MS Veronica Artioli Barozzi: “La morte non dimentica” di Dennis Lehane



Scritto da Dennis Lehane nel 2001, La morte non dimentica è un romanzo noir che racconta la vita di tre ragazzini originari di Boston, Dave Boyle, Sean Devine e Jimmy Marcus. La loro esistenza viene sconvolta quando Dave viene rapito e riesce a fare ritorno a casa dopo 4 giorni di terribili sofferenze. Dopo questo episodio, la narrazione si sposta in avanti per un arco di 25 anni: Jimmy è un ex criminale “redento” che, a seguito della morte della moglie, si è ripulito diventando proprietario di un negozio di alimentari; Sean è un poliziotto della omicidi segnato dalla separazione dalla moglie; Dave invece si è sposato, ha un figlio ma sembra ancora profondamente turbato da quello che gli è successo durante l’infanzia. Le loro vite si incrociano nuovamente quando una delle figlie di Jimmy viene trovata morta: il caso viene affidato a Sean e Dave diventa uno dei principali sospettati. Ma che cosa è successo veramente quella notte? Può la vita di un individuo riprendere serenamente dopo che si è persa l’innocenza?

La morte non dimentica scardina i meccanismi del thriller e diventa una metafora crudele e nera dell’esistenza. Lehane racconta un’amicizia infantile infranta dalla violenza e l’impossibilità di essere innocenti in un mondo difficile. La forza del romanzo risiede proprio nella delineazione dei personaggi, descritti nella loro complessità e ambiguità. Con questo libro Lehane si conferma ancora una volta un narratore impareggiabile del lato oscuro dell’umanità.
Clint Eastwood ha tratto da questo libro Mystic River, magistrale thriller che ha per protagonisti Sean Penn, Tim Robbins e Kevin Bacon.

MS Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei Libri

lunedì 20 ottobre 2014

M.S. Veronica Artioli Barozzi consiglia “Cuore” di Edmondo De Amicis




Cuore è uno tra i più famosi romanzi pubblicati all'interno della narrativa Italiana per ragazzi.
Scritta dal pedagogo e scrittore italiano, Edmondo De Amicis, l’opera si presenta come sorta di diario, dove Enrico Bottini, alunno della scuola elementare nella città di Torino, annota alcuni avvenimenti legati alla sua vita e sui compagni durante l’anno scolastico 1881-82. Intervallando le note inerenti a ciò che il protagonista vede, sente e pensa con i diversi “racconti mensili” proposti dal maestro d’elementari Perboni, l’opera è un testo chiaro ed esplicativo dei valori e le virtù civili quali l’amore per la patria, il rispetto, il sacrificio, l’eroismo, la carità e la pietà.

Il libro, pubblicato per la prima volta dalla casa editrice Treves nel 1886, fu un grande successo a livello nazionale per il forte richiamo all’Unità tra le regioni del Regno su aspetti culturali e politici. Focalizzato prevalentemente sul mondo dell’istruzione elementare, Cuore racconta aneddoti e avvenimenti inerenti ai compagni di avventura del protagonista evidenziando l’importanza dell’educazione, e la disciplina come elementi necessari per la formazione. Ogni compagno di scuola è descritto con precisione e scrupolo, portando in primo piano le caratteristiche che più rispecchiano il personaggio. In alternanza ai racconti del protagonista sulle immancabili figure scolastiche quali lo studioso, l’astuto e l’intelligente, l’opera presenta sotto forma di lettere anche il punto di vista degli adulti su tematiche inerenti a difficoltà e delusioni di tutti i giorni.

Attraverso l’uso di un vocabolario semplice e lineare adatto alla figura del protagonista, l’autore centra l’obiettivo di proporre un valido ed espressivo estratto della situazione del Paese tra il 1878 e il 1886, nonché l’impegno da parte della popolazione di superare le diversità sociali e culturali a favore dell’Unità.

M.S. Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri

venerdì 17 ottobre 2014

M.S. Veronica Artioli Barozzi consiglia: Giordano Bruno di Gabriele La Porta

M.S. Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri

Biografia completa del grande filosofo, si differenzia da molte altre opere simili per il coinvolgimento emotivo con il quale è la storia è narrata. L’autore Gabriele La Porta sembra sentire in modo particolare l’anima del filosofo degli eroici furori e ne condivide con grande pathos gioie e dolori, descrivendo con intensità ogni sua avventura o avversità. L’autore tenta di descrivere, immedesimandosi, gli stati d’animo del mago e ricercatore, anche quelli che i libri di filosofia non raccontano, come la frustrazione per il suo scontrarsi con l’ignoranza e la pochezza del suo tempo, che trovava ovunque egli si recasse. Descritta in un episodio particolare, nel quale il filosofo, ospite da un nobile inglese, viene sfidato da cinque uomini in un’arrogante gara di memoria.

L’angustia non gli giunge dal timore della battaglia culturale, ma dalla constatazione che i cosiddetti dotti ignoranti, come li chiama lui, sono sempre presenti in tutte le città, in tutti i paesi, in tutte le contrade. In nome del sapere dovrebbero, a suo modo di vedere, cercare di cementare le conoscenze, di unificare il maggior numero di informazioni. Invece odiano chiunque porti qualcosa di nuovo, detestano soprattutto chi vuole superare gli ambiti della letteratura, della filosofia, della religione, per tentare un quadro complessivo delle scoperte dell’umanità.

Il libro racconta le tappe più significative della vita di Bruno, delineando un percorso ideale che ne mette in luce il temperamento, raccontando le sue scoperte e le sue intuizioni. Un percorso lungo tutta l’Europa e oltre, durante il quale il filoso degli eroici furori esegue una personale ricerca e incontra i personaggi più importanti del tempo, influenzando, con la sua presenza, centinaia di esseri umani. La Porta racconta che Bruno amava risiedere nei piani più alti dei palazzi, perché gli piaceva osservare dall’alto il panorama, come per creare un distacco e un punto di vista alternativo, più lucido e meno identificato.

Nel libro si racconta della sua amicizia con Elisabetta d’Inghilterra, della sua influenza nelle opere di Shakespeare e delle sue lezioni all’Università, così sopra le righe quanto amate, e dei suoi soggiorni nelle più belle città d’Italia e d’Europa, che lui guardava sempre con occhi disincantati, ben al di là della loro perfezione architettonica e dei paesaggi. La Porta racconta che mentre il nolano viveva le sue intuizioni di infiniti mondi e si infiammava contro la mediocrità, soffriva di una grande malinconia, perché spesso sentiva di essere qualcosa di molto più di un corpo e aveva nostalgia di un luogo al quale non ha mai dato un nome.  

M.S. Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri

giovedì 16 ottobre 2014

MS Veronica Artioli Barozzi presenta: “Lo straniero” di Albert Camus


L’opera si apre con un avvenimento drammatico: la morte della madre del protagonista del racconto, il signor Mersault, la quale si ritrovava rinchiusa all’interno di un ospizio nella città di Algeri. In seguito a questo fatto si inizia già a delineare il carattere più profondo dell’uomo, che non presenta alcun tipo di reazione; nel corso della cerimonia funebre si rifiuta di vedere il corpo della defunta madre e si colloca a fianco della bara bevendo caffè e fumando allegramente. Il racconto è presentato in prima persona rendendoci direttamente partecipi dei pensieri del protagonista.
Dopo la perdita, il signor Mersault inizia una relazione con una ex collega d’ufficio, Maria, incontrata quasi per caso su una spiaggia. La ragazza è follemente innamorata dell’uomo ma, sfortunatamente, non viene ricambiata ma vissuta dal protagonista solo come un desiderio fisico privo di sentimenti. Un giorno Mersault, su quella medesima spiaggia, si ritroverà quasi senza rendersene conto a commettere un omicidio: l’uomo spara ad un arabo e, senza alcun tipo di sentimento, continua ad infierire sul corpo inerte della vittima riverso sulla spiaggia.
Per il feroce crimine commesso, Mersault viene condotto in prigione e sottoposto ad un lunghissimo processo; nel corso dell’udienza viene posta una particolare attenzione non al terribile gesto compiuto, ma al fatto che l’assassino non dimostri di provare alcun tipo di rimorso per l’inconsulto gesto. Nonostante il duro lavoro svolto dall’avvocato il protagonista viene condannato alla pena di morte: nemmeno questo fatto riesce a smuovere l’animo dell’uomo che non tenta nemmeno di difendersi e rifiuta il perdono di Dio scacciando il prete.



Maria Stella Veronica Artioli Barozzi – Carretto dei libri

mercoledì 15 ottobre 2014

MS Veronica Artioli Barozzi consiglia “La promessa” di Friedrich Dürrenmatt


Pubblicato nel 1958, La promessa è l’ennesima incursione nel genere giallo di Friedrich Dürrenmatt, scrittore svizzero che ha caratterizzato la sua produzione letteraria all’insegna del poliziesco e ponendo come concetto cardine quello della giustizia. Il romanzo racconta le vicende di Matthäi, un commissario dal fiuto infallibile che si trova costretto a indagare sul delitto raccapricciante di una bambina di 8 anni. Il titolo si riferisce alla promessa fatta ai genitori di scoprire chi si celi dietro alla macabra uccisione. Una promessa destinata a cambiare radicalmente la sua vita. Matthäi si impegna a fondo nella ricerca ma non riesce a trovare nulla e decide di abbandonare il suo posto al commissariato. La sua ferma volontà di arrivare allo scopo lo porta addirittura ad adottare una bambina che funga da esca, che spinga il maniaco a presentarsi nuovamente. Una lucida follia che si rivelerà fatale.

La promessa è il romanzo che rappresenta in maniera più concreta la tendenza alla provocazione e alla dirompenza di Dürrenmatt. Tutta l’opera è permeata dalla forza del Fato: non è possibile arrivare alla verità e alla giustizia attraverso la logica, è il caso a muovere i fili. Lo scrittore svizzero non si limita a rispettare i meccanismi del genere ma descrive il degrado morale, una rappresentazione tetra e tragica della società. La promessa è un grande romanzo che partendo dal genere arriva a toccare tematiche importanti, anche a livello metafisico.

MS Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei Libri 

martedì 14 ottobre 2014

M.S. Veronica Artioli Barozzi suggerisce “Nel caffè della giovinezza perduta” di Modiano Patrick





Nei pressi dell’Odèon, all’interno del quartiere latino parigino, un tempo si trovava Le Condè, un piccolo caffè, dove ogni sera, un po’ per noia o per abitudine, si ritrovavano aspiranti scrittori, giovani studenti e avventori misteriosi accumunati da un particolare passato o un travagliato destino. Tutti i giorni, all’interno del caffè, uno di questi particolari personaggi annotava i nomi dei frequentatori del locale, scrivendo per ognuno di loro anche la data, l’ora e il tempo in cui si soffermava all’interno del caffè. Le Condè, calamita per tutti i passanti, un giorno vede tra i diversi avventori Louki, una misteriosa ragazza capace di catturare lo sguardo e l’attenzione di tutti. Louki, come le diverse figure che la affiancano nel suo misterioso vagabondare per una Parigi ipnotica ed enigmatica, è un personaggio che vive momento per momento senza passato, rinascendo costantemente per inseguire un presente costante oppure l’Eterno Ritorno.  Louki è al centro di tutto, per quattro volte si cerca di indagare sulla sua storia e sulla sua vita, ma gli uomini che ne parlano semplicemente la cercano, la amano come una stagione della vita o un desiderio irraggiungibile.

Premio Nobel per la letteratura 2014, Patrick Modiano è uno scrittore e sceneggiatore francese che, attraverso l’opera, racconta la storia di una ragazza parigina poco più che ventenne alla ricerca costante di un particolare e specifico presente.  Attraverso quattro differenti punti di vista narrativi sono portati in evidenza gli aspetti più fragili della protagonista e dei ricordi all’interno di un ambiente affascinante e surreale come la città di Parigi. Come si percepisce già dal titolo, il romanzo presenta una serie di citazioni e riferimenti al filosofo Guy Debord, nonché il concetto inerente alla follia transitoria caratteristica degli anni della gioventù.  

Maria Stella Veronica Artioli Barozzi – Carretto dei libri

lunedì 13 ottobre 2014

MS Veronica Artioli barozzi presenta: “Io non ho paura” di Niccolò Ammaniti


Il racconto è ambientato verso la fine degli anni ’70 in un piccolo paese del sud Italia in cui vive Michele, un bambino di 9 anni. Un giorno mentre gioca con un amico, Michele viene costretto a fare una penitenza, la quale consiste nell’entrare in una casa abbandonata. Una volta entrato, il ragazzo scopre che all’interno vi è un buco nascosto nel terreno, dentro cui gli pare di scorgere un corpo sotto ad un lenzuolo. Nei giorni successivi Michele ritorna alla casa e scopre che sotto il telo è nascosto un bambino, Filippo, con cui stringe amicizia ed inizia a parlare. Un giorno, rientrato a casa, il ragazzo vede alla televisione un annuncio della madre di Filippo che chiede la restituzione del figlio: da quel momento capisce che il giovane ragazzo è stato rapito, nascosto all’interno dell’edificio abbandonato e suo padre, insieme ad altri personaggi del paese, è complice del rapimento. Non riuscendo a tenere la sconvolgente notizia per se, Michele si confida con un amico il quale lo denuncia prontamente ai responsabili del rapimento; il papà venuto a conoscenza della cosa intima prontamente al ragazzo di non ritornare mai più nella casa. Michele ovviamente non ascolta le parole del padre e continua a far visita a Filippo sino a che, un giorno, scopre che è stato spostato in un altro luogo. Quella sera viene anche a conoscenza che il gruppo di uomini ha intenzione di uccidere il suo nuovo amico una volta ottenuto il denaro dalla famiglia: inizia così la sua sfrenata ricerca per scoprire il nuovo nascondiglio e, una volta trovato, aiuta Filippo a scappare; nel corso della fuga Michele verrà ferito dal padre il quale, non riconoscendolo, gli spara ad una gamba. I due verranno infine tratti in salvo dall’arrivo dei soccorsi, e tutti gli uomini arrestati.


Maria Stella Veronica Artioli Barozzi – Carretto dei libri

sabato 11 ottobre 2014

M.S. Veronica Artioli Barozzi presenta: La grande fabbrica di parole di Agnès de Lestrade e Valeria Docampo

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La grande fabbrica di parole è un libro per bambini di Agnès de Lestrade e Valeria Docampo. Il testo ha vinto il Prix Papillotes 2010 e il Prix littéraire de la Citoyenneté 2010 ed è stato tradotto in 15 lingue.
Come la maggior parte dei libri per i più piccoli narra una storia semplice, descritta più dalle immagini che dalle parole, ma la sua delicatezza avvolge anche la mente e il cuore dei più grandi. La narrazione è ambientata in una città nella quale si parla poco, perché le parole si devono acquistare, come tutti gli altri beni, e sono prodotte industrialmente: è il paese della Grande Fabbrica delle parole. Esistono parole che costano poco e altre che sono, invece, carissime e perciò non vengono pronunciate quasi mai. Per strada, a volte, si incontrano persone che frugano tra i rifiuti per cercarne qualcuna, ma sono termini poco utili, che non interessano a nessuno. In certi periodi, i vocaboli vengono venduti a prezzi speciali ma, anche in questo caso, si rivelano degli oggetti inutili. La sera, i bambini si affacciano alla finestra con i retini per cercare di catturare qualcosa da poter dire ai genitori, dopo cena. Tra questi bambini c’è Philéas che si è innamorato della piccola Cybelle, ma è troppo povero per potersi permettere un “ti amo”. Così, un giorno, decide di esprimerle i suoi sentimenti con quello che ha trovato nel salvadanaio: “ciliegia, polvere, seggiola”, e lei sorride..  Il bimbo ha un rivale, ricchissimo, Oscar, che riesce a comporre per lei una dichiarazione a regola d’arte.. Ma Philéas si concentra e cerca di far uscire tutte le sue emozioni per Cybelle.. Come andrà a finire?

La Grande Fabbrica delle parole è un libretto prezioso che accarezza un mondo possibile nel quale si scopre il vero valore di ciò che non viene detto e che nessuna parola potrà mai descrivere. 

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giovedì 9 ottobre 2014

Il suggerimento di M.S. Veronica Artioli “Il Cinese” di Mankell Henning






Nella Svezia centrale, durante una delle più fredde giornate di gennaio, la polizia del paese di Hudiksvall scopre in un villaggio vicino alla foresta un orribile massacro, diciannove persone sono state uccise per mano di un probabile folle.  Nel corso della conferenza stampa a Helsingborg, il magistrato si rende conto che tra le molte vittime del massacro sono presenti persone che conosceva direttamente. Spinta da questa vicinanza con le vittime, Brigitta Roslin decide di occuparsi personalmente del caso. Il riprovamento di un nastro di seta rossa in una casa delle vittime, porta il magistrato a recarsi a Pechino dove il ritrovamento di un vecchio diario la porta a un viaggio a ritroso nel tempo. Coinvolta in un orribile gioco politico e con le indagini che portano verso una terribile storia di schiavitù e soprusi, Brigitta Roslin si trova a combattere anche con la brutalità del capitalismo e dei nuovi potenti, sempre pronti ad affermare il loro potere nella scena internazionale.


Scrittore e regista teatrale di origine svedese, Henning Mankell supera i suoi precedenti scritti, offrendo con l’opera “Il Cinese” un intrigo perfetto, appassionante che si snoda tra la Svezia di oggi, la Cina e l’America dell’ottocento.  L’opera vede una trama di assoluta intensità che porta il lettore a essere completamente rapito dalla vicenda con nuovi sviluppi e continui intrecci. Scritto con una forma semplice ma mai scontata e una precisa descrizione dei personaggi, il romanzo crea una suspense unica, tra il thriller politico e il romanzo storico. 

Maria Stella Veronica Artioli Barozzi – Carretto dei libri

mercoledì 8 ottobre 2014

MS Veronica Artioli Barozzi presenta: Scontro di civiltà per un ascensore a Piazza Vittorio


Il romanzo di Amara Lakhous, premio Flaiano per narrativa nel 2006, racconta la storia di Piazza Vittorio a Roma, uno dei quartieri più multiculturali della capitale in cui vivono persone di ogni tipo, ognuno con un’origine diversa e con la propria storia da raccontare.
La vicenda si apre con la scoperta del cadavere di un personaggio losco soprannominato “Il gladiatore” ritrovato all’interno di un ascensore condominiale, luogo di passaggio e discordia tra i vari inquilini del palazzo, da cui parte un’attenta indagine. Il sospettato principale è l’algerino Ahmed, conosciuto da tutti con il nome di Amedeo, che risulta sparito ma di cui tutti prendono le difese: i diversi personaggi che abitano lo stabile iniziano così a lasciare la propria testimonianza, che si rivela essere più uno spaccato delle esperienze di vita, delle riflessioni e dei sentimenti contrastanti che ogni giorno si incrociano in ragione di una condivisione forzata dello spazio. Ogni capitolo è dedicato alla deposizione di uno dei personaggi che esprime la propria opinione sull’omicidio: uno dopo l’altro sfilano la portinaia napoletana Benedetta, l’iraniano Parvitz, Il professore milanese Antonio e molti altri che rappresentano perfettamente le sfaccettature di una società frantumata in tante piccole realtà che non si sono mai realmente integrate. Ogni soggetto si dichiara contro ogni forma di razzismo ma, nel corso degli eventi, sveleranno uno ad uno il proprio odio nei confronti di qualcosa o qualcuno: ad esempio l’iraniano che odia tutti quelli che mangiano la pasta, il barista che ce l’ha con i napoletani e così via.
Un’opera delicata che è però in grado di affrontare temi molto profondi che riguardano tutti noi ogni giorno e che ci fanno comprendere come le cose che riteniamo pura realtà siano invece realtà soggettive, di cui ogni persona ha la propria differente visione


Maria Stella Veronica Artioli Barozzi – Carretto dei libri

martedì 7 ottobre 2014

M.S. Veronica Artioli Barozzi consiglia il best seller: "Nelle terre estreme" di Jon Krakauer

M.S. Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri

Nelle terre estreme è un best seller di Jon Krakauer, ispirato a una storia vera e dal quale è stato tratto un suggestivo film. Racconta la storia di Christopher Johnson McCandless, un ventiduenne americano di buona famiglia che si è appena laureato. Nonostante il ragazzo sia uno studente modello e viva una vita “normale”, simile a quella dei suoi coetanei, si sente diverso da loro ed è continuamente pervaso da un’inquietudine interiore che si manifesta nel suo spirito anticonformista e ribelle e nel cattivo rapporto con i familiari. Un giorno, improvvisamente, Christopher decide di partire, e viaggia per due anni tra gli Stati Uniti e il Messico del Nord, con pochi bagagli. Dona tutti i suoi risparmi in beneficenza e cambia identità, presentandosi alle persone che incontra lungo il cammino come Alexander Supertramp. Prosegue con coraggio, tenendo a mente un obiettivo ben preciso: arrivare in Alaska, terra nella quale la natura rude e assoluta impedisce all’uomo di abitare. Il ragazzo è infatti in fuga dalla società in cui vive che percepisce come “malata” e “innaturale” ed è convinto di poter trovare conforto nella solitudine, nella libertà totale e nella natura selvaggia e incontaminata. Quando raggiungerà la meta, inizierà a comprendere degli insegnamenti che, passo dopo passo, la stessa natura, gli ha regalato lungo il cammino. Christopher si renderà conto che non aveva bisogno di solitudine e di distacco dalla società per essere felice, perché quell’energia che unisce tutte le cose e le rende meravigliose, è ovunque, nella foglia di un albero ghiacciato dell’Alaska come nei palazzi dell’affollata Washington. E si attiva nel rapporto con ogni essere  e elemento, permettendo di non sentirsi mai soli. Dunque, il ragazzo lo capirà, ma nel momento sbagliato..

M.S. Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri

lunedì 6 ottobre 2014

MS Veronica Artioli Barozzi presenta: “Dieci piccoli indiani” di Agatha Christie


Un gruppo composto da dieci persone, apparentemente senza alcun legame tra di loro, riceve un invito dal signor Owen per trascorrere alcuni giorni in una lussuosa villa situata sull’isola di Nigger Island. Una volta giunti sul posto non trovano né il signor Owen né la moglie, ma soltanto i due domestici impiegati nella splendida abitazione ma, essendo il mare in burrasca, sono costretti a rimanere sull’isola, in quanto ogni collegamento con la terra ferma è stato sospeso. All’interno di ciascuna camera gli ospiti trovano una filastrocca riguardante dieci piccoli indiani che, ad uno ad uno, muoiono in circostanze sospette. La sera stessa, nel corso della cena, ad un certo punto una voce proveniente da un nastro registrato turba gli ospiti: ognuno dei presenti, domestici compresi, viene accusato di aver commesso un omicidio in passato descrivendone accuratamente le modalità. Successivamente uno ad uno tutti i personaggi iniziano a morire così come descritto nella filastrocca che hanno trovato: mano a mano che il tempo passa i superstiti indagano su chi sia il possibile assassino, senza però riuscire a trovare indizi e prove che possano permettere di scoprire l’autore degli efferati omicidi. In poco tempo tutti gli ospiti muoiono: quando gli ispettori di polizia giungono sull’isola è ormai troppo tardi e, nonostante le accurate indagini, non riescono a venire a capo della faccenda. Nel finale del racconto sarà una lettera trovata in alto mare a rivelare chi è stato ad organizzare tutto, chi si è macchiato degli efferati omicidi e per quale motivo lo ha fatto. Un libro ricco di suspense e di colpi di scena, il capolavoro della scrittrice britannica maestra dei romanzi gialli.

Maria Stella Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei Libri

domenica 5 ottobre 2014

MS Veronica Artioli Barozzi presenta “Things Fall Apart” di Chinua Achebe


Il romanzo rappresenta la più grande opera della letteratura africana di sempre con oltre 10 Milioni di copie vendute in tutto il mondo, adottato come libro di testo obbligatorio in molte scuole del continente.
La storia è incentrata sulle vicissitudini di Okonkwo, un ragazzo che vive nel villaggio immaginario di Umofia, situato sulle sponde del fiume Niger. Tutto il racconto è ambientato nei primi decenni del XX secolo, quando ancora gli europei non erano giunti nel continente. Okonkwo è un ottimo lottatore e sta acquistando una grande rispettabilità sociale grazie all’impegno nel lavoro e nel rispettare le tradizioni tipiche del clan in cui vive, tanto che gli viene concesso l’onore di indossare le maschere degli dei nel corso delle celebrazioni, onore concesso solamente ai più alti membri delle comunità. Un giorno, nel corso di una cerimonia, il ragazzo uccide un altro membro del clan e, come previsto dalle tradizioni, viene isolato per sette anni all’interno del distante villaggio in cui vive la madre. Okonkwo diviene un membro rispettabile anche nel villaggio materno ma per tutto il tempo di permanenza programma il suo rientro a casa e il modo in cui riconquistare lo status sottrattogli.
Terminato il lungo periodo d’esilio rientra al villaggio: nel corso dei sette anni di lontananza lo scenario è completamente cambiato; i missionari inglesi sono giunti e hanno iniziato a diffondere il cristianesimo criticando le usanze locali e buona parte della popolazione è ormai convertita al nuovo credo. La presenza britannica nel corso del tempo si fa sempre più forte, inizano a comparire le prime leggi, seguite dalla religione e dall’esercito, aumentando le tensioni tra cristiani e non cristiani. Il culmine viene raggiunto quando un soldato inglese, infrangendo il codice della tribù, toglie una delle maschere degli dei a uno stregone, scatenando le reazioni della popolazione: la chiesa viene data alle fiamme e il villaggio devastato per dar sfogo a tutta la rabbia.
Un romanzo forte che presenta le vicende della colonizzazione in un’ottica diversa, la storia raccontata non più dai vincitori, ma da chi è stato costretto a subire le azioni che hanno segnato per sempre un continente.


Maria Stella Veronica Artioli Barozzi – Carretto dei libri 

sabato 4 ottobre 2014

MS Veronica Artioli Barozzi presenta: “L’insostenibile leggerezza dell’essere” di Milan Kundera


Il romanzo è ambientato a Praga verso la fine degli anni ’60, a cavallo tra la primavera di Praga e l’invasione della città da parte dell’Unione Sovietica. Le vicende descritte riguardano la vita degli artisti e degli intellettuali cecoslovacchi: i personaggi principali della storia  vengono definiti “Quartetto di Kundera” composti da Tomàs, un chirurgo che perde il proprio lavoro in seguito ad un articolo su Edipo che risulta molto critico nei confronti del partito comunista ceco, la sua ragazza Tereza, che di professione fa la fotografa, Sabina, una pittrice nonché amante di Tomàs, e infine Franz, un professore universitario anch’esso amante di Sabina. Le vite dei quattro personaggi vengono passate in rassegna sino alla fine. Tomàs è molto innamorato di Tereza ma non riesce a fare a meno delle sue amanti, con cui frequentemente intrattiene relazioni di nascosto dalla compagna la quale, pur essendo a conoscenza dei continui tradimenti dell’uomo, non riesce a ribellarsi a causa della sua debolezza e decide di fingere di non essere a conoscenza di nulla, tenendo per sé i tormenti e le gelosie. Sabina è invece uno spirito libero e finisce con l’innamorarsi di Franz, ma non volendo un rapporto stabile fugge lasciando l’uomo da solo senza nemmeno una parola.


Maria Stella Veronica Artioli Barozzi – Carretto dei libri

venerdì 3 ottobre 2014

M.S. Veronica Artioli Barozzi suggerisce la lettura di: "La Nona Emanazione" di Fabio Ghioni

M.S. Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri


Romanzo scritto con passione da un amante di libri di fantascienza e della lettura in genere, Fabio Ghioni, La Nona Emanazione racconta una storia intricata e avvincente, all’interno della quale trovano spazio emozioni di ogni tipo, che saranno evocate nel profondo del lettore. Narrato in prima persona dal protagonista, sul quale si hanno poche informazioni, ha inizio una sera stellata in mezzo al deserto della California, quando l’uomo e alcuni suoi amici assistono a uno spettacolo affascinante e inquietante: l’immagine nitida e inconfondibile di un oggetto luminoso che attraversa il cielo…
A seguito di questo evento, il protagonista viene convocato per una missione speciale e top secret, la missione Napoleon, da un’organizzazione paramilitare e scientifica denominata Temporal Archives, che indaga sui misteri archeologici del pianeta Terra per scoprirne l’origine e la funzione, custodendo, a sua volta, numerosi reperti extraterrestri.
Dopo questa prima missione “terrestre” l’intreccio si sposterà in ambienti che affascineranno il lettore, che si troverà a vivere le dinamiche di un conflitto antico quanto la Terra, giocato a livelli differenti, umani e non umani, e che si incarna, in quel frammento di tempo e spazio raccontato nel romanzo, nella bellissima e letale Amelia, nemico “umano” più temibile per il protagonista.

Lei sembrò considerare la mia risposta per un momento, poi rivolse l’attenzione all’esterno, in direzione dei bagliori della battaglia. «Non avete una singola speranza in un conflitto aperto con noi. Hai la minima idea di quante guerre abbiamo combattuto contro razze ostili in milioni di anni? Non siamo mai stati sconfitti, mai! Perché non consigli ai tuoi Pari di ritirarsi dignitosamente e sparire? Lo sai che Noi non facciamo prigionieri, e i pochi che sopravviveranno e non andranno a rifornire le nostre scorte alimentari verranno selezionati per i  nostri Padroni, che vorranno carpire i loro segreti.»

La donna, nonostante tutto, lo aiuterà inconsapevolmente a svelare il mistero sul quale l’uomo dovrà indagare e che guida il suo movimento nell’avventura.

In parallelo a questa avventura ad altissimo tasso adrenalinico, che coinvolgerà e sconvolgerà il lettore al punto da portarlo a chiedersi se le vicende narrate non siano realmente accadute, se ne svolge un’altra, meno chiassosa ma ugualmente intensa, nella coscienza del protagonista che, ad ogni tassello del puzzle del mistero che sta cercando di risolvere, recupererà un pezzetto della memoria dell’Essere che Lui E’ e del suo Compito.

Il mio tocco aveva su di loro l’effetto di un virus, di un solvente, e ora che grazie al Guardiano aveva varcato la soglia, era stata rinchiusa e stava per essere consumata.

Procedendo nella storia, il lettore potrebbe scoprire che dietro l’etichetta “romanzo di fantascienza” si cela qualcosa di ben più profondo, che non poteva esprimersi altrimenti, tanto è inconcepibile. Le vicende romanzate suggeriscono l’esistenza di un piano di realtà che può essere percepito come vero. Perché l’Essere ha un senso per la Verità e può riconoscerla…

M.S. Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri

giovedì 2 ottobre 2014

M.S. Veronica Artioli Barozzi invita alla lettura di: Don Chisciotte della Mancia di Miguel de Cervantes

M.S. Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri


Il lettore che si approccerà a Don Chisciotte della Mancia, il cui titolo originale è El ingenioso hidalgo don Quijote de la Mancha, probabilmente lo adorerà. Miguel de Cervantes è riuscito a creare personaggi indimenticabili, sospesi tra il grottesco e il tremendamente plausibile, che si muovono all’interno del meraviglioso mondo della loro immaginazione.
Il romanzo racconta la storia tragicomica dell’hidalgo spagnolo Alonso Qujano che ha come principale occupazione la lettura di romanzi cavallereschi. Il troppo stroppia, si sa, e l’uomo si identifica talmente nei libri da convincersi di essere un cavaliere, e decide di partire alla ricerca di avventure che gli permettano di difendere i più deboli dai soprusi dei prepotenti. Con il nome di don Quijote de la Mancha, in sella al suo Ronzinante, che ai suoi occhi appare il cavallo più prestante del mondo, e in compagnia del fido scudiero Sancho Panza, contadino un po’ ingenuo e di buon cuore, inizia a viaggiare per la Spagna. Per potersi calare meglio nel ruolo del cavaliere creato dalla sua follia, si immagina di essere innamorato di una contadina, Aldonza Lorenzo, che lui ribattezza e trasforma nella dama Dulcinea del Toboso. Durante il lungo racconto delle vicissitudini dell’hidalgo, il lettore incontrerà luoghi ed eventi della quotidianità trasfigurati dall’ossessione cavalleresca in temibili nemici o in manieri, come quando Don Quijote trasformerà l’osteria che incontra lungo il viaggio in un ”nobile castello” nel quale riceve l’investitura a cavaliere.
Tra le avventure più esilaranti e famose del bizzarro personaggio, c’è quella che ha dato origine al modo di dire “combattere contro i mulini a vento”, ovvero combattere contro nemici inesistenti, battersi inutilmente.

In questo mentre, scòrsero trenta o quaranta mulini a vento che sono in quella pianura, e come don Chisciotte li ebbe veduti, disse al suo scudiero:
— La fortuna va guidando le cose nostre meglio di quel che potessimo desiderare; perché,vedi là, amico Sancio Panza, dove si scorgono trenta o pochi di più, smisurati giganti, con i quali penso di battagliare sì da ammazzarli tutti. Con le loro spoglie cominceremo a farci ricchi, poiché questa è buona guerra, ed è anche gran servigio reso a Dio sbarazzare da tanto cattiva semenza la faccia della terra.
— Quali giganti? — disse Sancio Panza.
— Quelli — rispose il padrone — che tu vedi laggiù, con le braccia lunghe, che taluni ne sogliono avere quasi di due leghe.
— Guardate — rispose Sancio — che quelli che si vedono laggiù non son giganti, bensì mulini a vento, e quel che in essi sembrano braccia sono le pale che, girate dal vento, fanno andare la macina del mulino.
— Si vede bene — rispose don Chisciotte — che in fatto d'avventure non sei pratico: son giganti quelli; che se hai paura, scostati di lì e mettiti a pregare mentre io vado a combattere con essi fiera e disuguale battaglia.

Il sapore del romanzo è dolceamaro: è quasi impossibile non provare compassione per don Quijote, innocente come un bambino nella sua follia, appassionato e coraggioso, e che batte il muso decine di volte a causa dell’incongruenza tra la sua percezione e la realtà. Alonso e Don Quijote si sovrapporranno a tal punto da confondersi, e la stasi dell’uno, equivalente alla sua vitalità, corrisponderà alla fine dell’altro.



                                                      M.S. Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri



mercoledì 1 ottobre 2014

MS Veronica Artioli Barozzi presenta: “Brave New World” di Aldous Huxley


Il romanzo è ambientato nell’anno 2540, in una società caratterizzata dal principio della produzione in serie, dedicata a tutti gli ambiti della vita, prendendo ad esempio il lavoro svolto da Ford nella produzione del “modello T”: lo stesso Ford è considerato il Dio della nuova società in cui il 1908, anno di produzione del “modello T”, è ritenuto la data della nascita di questa nuova era e la T ha sostituito il segno della croce cristiana.
A seguito di una devastante guerra, della durata di nove anni, tutto il mondo viene riunito in un unico stato controllato da dieci Coordinatori Mondiali, i quali sono gli unici a conoscere la vera storia del pianeta: i cittadini infatti vengono convinti che il mondo prima fosse un regno caratterizzato da atroci barbarie, in cui regnavano caos e distruzione. Il concetto cardine della produzione in serie viene applicato anche alla riproduzione umana, in cui gli embrioni sono fatti “maturare” all’interno di apposite fabbriche, seguendo quote prestabilite e controllate, eliminando di fatto i vincoli familiari di ogni tipo.
Gli esseri umani hanno la possibilità di decidere il proprio nome e vengono suddivisi in caste, ognuna caratterizzata da uno specifico ruolo e ottenute grazie al controllo dello sviluppo tramite privazione dell’ossigeno e un processo continuo di lavaggio del cervello: la casta Alfa è composta dai soggetti destinati al comando, la casta Beta da persone con incarichi amministrativi in possesso di un’istruzione superiore, le caste Gamma, Delta ed Epsilon sono destinate agli impieghi più umili e sottoposti a condizionamento mentale per amare il proprio ruolo senza mai lamentarsene.
L’umanità viene presentata come felice e libera da ogni tipo di preoccupazione, una società in cui non ci sono guerre, sana, tecnologicamente avanzata in cui ogni individuo ha il proprio posto e non esiste povertà, ottenuta sacrificando gli aspetti che consideriamo più importanti, come famiglia, amore, diversità, arte, religione, letteratura, filosofia e scienza.
L’unico legame con il passato, di cui è stato cancellato quasi ogni ricordo, è una piccola società non “civilizzata” situata nel Nuovo Messico, in cui gli abitanti sono rigidamente controllati e utilizzati per scopi di studio sociale e turismo. All’interno di questa eccezione vive John, nato per un errore di contraccezione, il quale ha la possibilità di leggere alcuni dei grandi classici come ad esempio Shakespeare: John è spaventato e disgustato dal Nuovo Mondo, dal modo in cui le persone vengono educate e costrette a vivere; dall’altro lato però è spinto dalla volontà di conoscere e comprendere questo nuovo sistema, e in particolare è attratto da una delle protagoniste del racconto, Lenina Crowne.


Maria Stella Veronica Artioli Barozzi – Carretto dei libri