venerdì 17 ottobre 2014

M.S. Veronica Artioli Barozzi consiglia: Giordano Bruno di Gabriele La Porta

M.S. Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri

Biografia completa del grande filosofo, si differenzia da molte altre opere simili per il coinvolgimento emotivo con il quale è la storia è narrata. L’autore Gabriele La Porta sembra sentire in modo particolare l’anima del filosofo degli eroici furori e ne condivide con grande pathos gioie e dolori, descrivendo con intensità ogni sua avventura o avversità. L’autore tenta di descrivere, immedesimandosi, gli stati d’animo del mago e ricercatore, anche quelli che i libri di filosofia non raccontano, come la frustrazione per il suo scontrarsi con l’ignoranza e la pochezza del suo tempo, che trovava ovunque egli si recasse. Descritta in un episodio particolare, nel quale il filosofo, ospite da un nobile inglese, viene sfidato da cinque uomini in un’arrogante gara di memoria.

L’angustia non gli giunge dal timore della battaglia culturale, ma dalla constatazione che i cosiddetti dotti ignoranti, come li chiama lui, sono sempre presenti in tutte le città, in tutti i paesi, in tutte le contrade. In nome del sapere dovrebbero, a suo modo di vedere, cercare di cementare le conoscenze, di unificare il maggior numero di informazioni. Invece odiano chiunque porti qualcosa di nuovo, detestano soprattutto chi vuole superare gli ambiti della letteratura, della filosofia, della religione, per tentare un quadro complessivo delle scoperte dell’umanità.

Il libro racconta le tappe più significative della vita di Bruno, delineando un percorso ideale che ne mette in luce il temperamento, raccontando le sue scoperte e le sue intuizioni. Un percorso lungo tutta l’Europa e oltre, durante il quale il filoso degli eroici furori esegue una personale ricerca e incontra i personaggi più importanti del tempo, influenzando, con la sua presenza, centinaia di esseri umani. La Porta racconta che Bruno amava risiedere nei piani più alti dei palazzi, perché gli piaceva osservare dall’alto il panorama, come per creare un distacco e un punto di vista alternativo, più lucido e meno identificato.

Nel libro si racconta della sua amicizia con Elisabetta d’Inghilterra, della sua influenza nelle opere di Shakespeare e delle sue lezioni all’Università, così sopra le righe quanto amate, e dei suoi soggiorni nelle più belle città d’Italia e d’Europa, che lui guardava sempre con occhi disincantati, ben al di là della loro perfezione architettonica e dei paesaggi. La Porta racconta che mentre il nolano viveva le sue intuizioni di infiniti mondi e si infiammava contro la mediocrità, soffriva di una grande malinconia, perché spesso sentiva di essere qualcosa di molto più di un corpo e aveva nostalgia di un luogo al quale non ha mai dato un nome.  

M.S. Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri

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