La grande fabbrica di parole è un libro per bambini
di Agnès de Lestrade e Valeria Docampo. Il testo ha vinto il Prix Papillotes
2010 e il Prix littéraire de la Citoyenneté 2010 ed è stato tradotto in 15
lingue.
Come la maggior parte dei libri per i più piccoli
narra una storia semplice, descritta più dalle immagini che dalle parole, ma la
sua delicatezza avvolge anche la mente e il cuore dei più grandi. La narrazione
è ambientata in una città nella quale si parla poco, perché le parole si devono
acquistare, come tutti gli altri beni, e sono prodotte industrialmente: è il
paese della Grande Fabbrica delle parole. Esistono parole che costano poco e
altre che sono, invece, carissime e perciò non vengono pronunciate quasi mai.
Per strada, a volte, si incontrano persone che frugano tra i rifiuti per
cercarne qualcuna, ma sono termini poco utili, che non interessano a nessuno. In
certi periodi, i vocaboli vengono venduti a prezzi speciali ma, anche in questo
caso, si rivelano degli oggetti inutili. La sera, i bambini si affacciano alla
finestra con i retini per cercare di catturare qualcosa da poter dire ai
genitori, dopo cena. Tra questi bambini c’è Philéas che si è innamorato della
piccola Cybelle, ma è troppo povero per potersi permettere un “ti amo”. Così, un
giorno, decide di esprimerle i suoi sentimenti con quello che ha trovato nel
salvadanaio: “ciliegia, polvere, seggiola”, e lei sorride.. Il bimbo ha un rivale, ricchissimo, Oscar,
che riesce a comporre per lei una dichiarazione a regola d’arte.. Ma Philéas si
concentra e cerca di far uscire tutte le sue emozioni per Cybelle.. Come andrà
a finire?
La Grande Fabbrica delle parole è un libretto
prezioso che accarezza un mondo possibile nel quale si scopre il vero valore di
ciò che non viene detto e che nessuna parola potrà mai descrivere.
M.S.Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri
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