E
venne chiamata Due cuori racconta la storia di una ricercatrice americana che
si reca in Australia per ricevere un premio. L’evento darà il via alla più
grande avventura della sua vita, un’avventura che riuscirà a far immedesimare
il lettore con il cuore della protagonista e a partecipare alla sua crescita
umana e spirituale.
Proposto
al pubblico come autobiografia, va letto, semplicemente, come la narrazione di
una storia, che procede con lentezza e scende sempre più in profondità nell’intimo
della protagonista, scandendo le altezze e bassezze del suo stato interiore.
Ogni
passo sotto il sole cocente del deserto australiano, ogni avversità, ogni
piccola e apparentemente insignificante scoperta e conquista, descrivono, per
chi lo vive e per chi legge, un sentiero di ritorno verso sé stessi.
Un
peso particolare viene dato alla dinamica del dare - ricevere, tanto evidente
quanto realmente poco conosciuta. Solo chi osserva con attenzione il funzionamento
della natura, può realizzarla completamente.
Sola,
perché nessuno le parla, - tranne, qualche volta, la sua “guida”, che le
ricorda costantemente che quel viaggio era il suo destino, - confusa, stanca,
dolorante e incredula davanti a tutte le meraviglie, a volte anche
terrificanti, che incontra nel suo cammino, la donna imparerà a sentirsi
silenziosamente grata per ogni dono ricevuto dal mondo. E a rinunciare al
possesso di oggetti o di momenti. Perché tutto procede, come quando si cammina.
Ogni atomo dell’Universo è collegato con qualsiasi altro e tra loro possono comunicare.
Il popolo che procede nel deserto con lei lo sa bene e cerca di insegnarglielo
con il tacito esempio, utilizzando la telepatia e incedendo con incrollabile
fiducia, senza aspettativa.
È solo
un’impressione che i frammenti di foglia siano separati, proprio come le
persone appaiono separate, ma, in realtà, costituiscono un tutto unico. Questo
è il motivo per cui il gioco si chiama creazione. Essere u tutto unico non
significa che siamo tutti uguale. Ciascun essere è unico e due non possono
occupare il medesimo spazio.
M.S. Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri
Nessun commento:
Posta un commento