giovedì 21 agosto 2014

M.S. Veronica Artioli Barozzi presenta: “1984” di George Orwell


M.S. Veronica Artioli Barozzi - Corriere dei libri


Su 1984 è stato detto di tutto e anche di più, ed il Grande Fratello è stato inserito ovunque, dalle telecamere di videosorveglianza alle location dei reality, ma, soprattutto, nelle menti delle persone.
 La trama del libro, poco articolata ma, nonostante questo, spartito di una storia dal ritmo incalzante, ha come protagonista Winston Smith, quarantenne dotato di grande intelligenza, che lavora al Miniver, modificando i documenti storici affinché essi presentino il dittatore “Grande Fratello” come eterno vincitore. La vita di Winston è piuttosto scialba, come lo è, del resto, quella di tutti gli abitanti dell’Oceania che non si sono ancora arresi al piattume omogeneizzante ed alienante portato dal regime dittatoriale del Big Brother. Vige, infatti, il controllo assoluto delle azioni, che aspira a diventare anche controllo delle intenzioni e dei pensieri, servendosi di una martellante propaganda televisiva e nei luoghi della quotidianità. Davanti allo schermo che proietta continuamente video di notizie ed attività inerenti alla dittatura e, impietoso, osserva ogni istante della vita di ciascun cittadino, perfino il pensiero è proibito e, men che meno, qualsiasi espressione creativa.
Ma cos’è che rende quest’opera così amata e celebrata? La paura. Quel sentimento animale che accomuna tutti gli uomini e si percepisce sottopelle durante tutta la lettura di questo capolavoro orwelliano. L’autore britannico ha colto nel segno, ipnotizzando generazioni di lettori che ogni tanto, per strada, guardano verso l’alto in cerca di una telecamera che li sta osservando; il racconto di Orwell ha poi influenzato, in parte, i “complottisti” che denunciano l’avvento di un nuovo ordine di psicopoliziotti e microchip, manifestazioni concrete del famoso motto “Big Brother is Watching You.”

Immerso in un contesto di fantasia dal sapore drammaticamente plausibile, tra mura grigie, alcol di cattiva qualità, schermi parlanti eccessivi, censura politica e ideologica, corse contro il tempo e rischiosi atti di ribellione, il lettore non potrà fare a meno di riflettere e di empatizzare con Wilson. L’eroe inconsapevole dimostrerà che esiste solo una “cosa” che nessun altro essere umano potrà mai togliere agli altri: le emozioni. E non lo farà tramite la sua storia d’amore e di affinità elettiva con la bella Julia, bensì, con il grido di dolore delle parole scritte sul suo diario, le uniche a ricordargli che è un essere umano e che è ancora vivo.


M.S. Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei Libri

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