venerdì 29 agosto 2014

M.S. Veronica Artioli Barozzi consiglia “Il cuoco e i suoi re” di Edgarda Ferri

M.S. Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri

Antonin Carême è un genio e, come tutti i geni, si applica alla sua arte con una passione intensa e a tratti morbosa, rasentando il perfezionismo maniacale. È però proprio l’ardore trasmesso dalle descrizioni del cuoco intento nel suo lavoro, dedito alla sperimentazione come un alchimista e mai sazio delle conoscenze acquisite, a rendere questo libro di Edgarda Ferri una vera chicca. Molti lettori accosteranno l’attenzione data all’arte delle cucina e della pasticceria nell’epoca napoleonica, al risalto mediatico che viene dato oggi al cibo, un contesto nel quale ormai cucinano solo le nonne, depositarie, spesso, di tradizioni vecchie di secoli.

All’epoca di Carême, perdura la cucina rinascimentale, eccessivamente grassa e saporita, e le norme igieniche nella manipolazione degli alimenti sono ancora totalmente sconosciute. La storia del geniale cuoco ha un prologo sfortunato: viene abbandonato dal padre a soli 10 anni e, da quel momento in poi, dovrà cavarsela da solo. Poverissimo, analfabeta e con nessuna esperienza del mondo, il piccolo riesce a sfangarsela, lavorando prima come spiediere e poi facendosi strada sempre più nel mondo della pasticceria e della cucina. Contemporaneamente, impara a leggere e scrivere, diventando ben presto un grande divoratore di libri e, di conseguenza, un grande scrittore.

Il cuoco e i suoi re racconta le avventure di quello che è stato il migliore e più famoso chef dell’epoca moderna, autore di monumentali manuali sull’arte della cucina, conteso dalle corti di tutta Europa. Il suo straordinario talento viene scoperto da Talleyrand, aristocratico zoppo dotato di un’intelligenza da stratega, e Ministro degli Esteri ai tempi di Napoleone, il cui motto è “ Quando un negoziato va male, bisogna dare un pranzo”. E così avviene durante uno dei più importanti negoziati della storia occidentale, il Congresso di Vienna, al quale sono invitati ambasciatori, messaggeri, sovrani di ogni parte del mondo che, a detta di Napoleone, saranno resi arrendevoli dalla rilassatezza e dalla sazietà indotte dal cibo ottimo e più che abbondante. Talleyrand parla con Carême e gli commissiona il pranzo più ricco della storia: 365 menu differenti, uno per ogni giorno dell’anno, che dovranno sedurre e confondere gli invitati, rendendoli inermi. Il resto è storia..

 M.S. Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri


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