mercoledì 6 agosto 2014

IL CONSIGLIO DI MS VERONICA ARTIOLI BAROZZI: “ARRIVEDERCI AMORE, CIAO”


È possibile costruire un romanzo su un protagonista che accoglie in sé tutti i lati negativi dell’essere uomo? Sembra partire da questo presupposto Arrivederci amore, ciao, una delle opere più celebri di Massimo Carlotto, che si inserisce nella tradizione noir italiana. Il libro racconta le vicende di Giorgio Pellegrini, un militante nella sinistra extraparlamentare degli anni ’70, costretto a fuggire in Centroamerica dopo aver piazzato una bomba a Milano che ha portato alla morte di un metronotte. Tornato in Italia negli anni ’90, l’uomo si trasferisce nel Nordest con un unico obiettivo: accumulare un mucchio di soldi attraverso l’illegalità, infischiandosene dell’etica. Carlotto rende il suo protagonista un antieroe, lo segue, quasi spalleggiandolo, nella sua deriva morale e lancia un atto di accusa contro un’intera generazione, che si è mostrata nella sua evidente amoralità. La sua scrittura, fredda e crudele come il personaggio di Pellegrini, non affoga nel melodramma e ha il coraggio di sporcarsi nelle pieghe del noir alla Scerbanenco. Arrivederci amore, ciao racconta un Paese in difficoltà, vittima dell’illegalità, dei crimini e di una politica troppo spesso interessata agli affari. Uno dei romanzi italiani più coraggiosi e meno concilianti scritti dopo il 2000.


MS Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri

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