Titolare di una vecchia libreria all’interno della piccola
isola di Alice Island, A. J. Fikry, in seguito alla tragica scomparsa della moglie,
si accorge di essere diventato insofferente verso il proprio lavoro e i clienti,
mostrando sempre di più una sua versione scontrosa e irascibile. Arrivato al
punto di non sopportare anche i libri presenti sugli scaffali, A.J. Fikry girando
tra i diversi reparti s’imbatte in una bambina che gioca davanti ai libri per l’infanzia
con un piccolo biglietto fra le mani, la richieda della madre. “Questa è Maya,
una bambina di due anni molto intelligente e loquace, attratta dai libri e
dalla letteratura. Io non posso occuparmene, voglio che cresca come una lettrice
in mezzo ai romanzi più belli”, superata la perplessità iniziale A.J. decide di
prendersi cura della piccola, offrendogli anche la possibilità di sconvolgergli
l’esistenza. L’amore profuso da Maya per i libri, unito a una continua
riscoperta di sensazioni positive verso i romanzi, porta inevitabilmente A.J. a
riscoprire il fascino del libraio, trovando nello stesso tempo anche un nuovo e
insperato amore.
Scritto dalla statunitense Gabrielle Zevin, l’opera presenta
come aspetto principale il luogo nominato Island Book, la libreria, il
palcoscenico perfetto per le vicende dei protagonisti. Il romanzo nello
specifico ponendo l’accento sul potere terapeutico che i libri hanno sulle vite
umane e i diversi sentimenti. Come sosteneva lo scrittore D.H. Lawrence, anche per
Zevin e per trasposizione anche al protagonista del romanzo, i libri sono la
migliore cura per ogni malessere, mostrando le diverse emozioni a tal punto di
riuscire a dominarle e gestire. L’opera mette in mostra anche la bravura della scrittrice
nel descrivere i protagonisti con una voce e un punto divista nuovo e fresco,
quasi dissacrante ripeto ai canoni editoriali odierni, senza rinunciare a
offrire una sorta di morale inerente alla seconda possibilità e di come sia importante
farne tesoro.
M.S. Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei Libri
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