Nel 1884, tra scandali finanziari, abusi edilizi, corruzione
politica e una crisi economica che impoverisce le masse, giunge a Roma Paolo Ciulla,
un giovane catanese mosso dall’entusiasmo
per il disegno e l’architettura. Senza conseguire alcun successo nel
settore, Ciulla qualche anno dopo sfrutta il suo genio per intraprendere l’attività
di falsario. In una Sicilia sconvolta dalla repressione degli scioperi agrari e
il movimento dei fasci siciliani, Ciulla pone le basi per l’inizio di quella che
si può definire una grande carriera nella falsificazione, di banconote. Muovendosi
costantemente tra laboratori, stamperie, banche e taverne, presto il
protagonista si trasforma in un paladino per poveri e persone economicamente
aggravate dalla crisi. Paolo Ciulla ormai anarchico, criminale e benefattore diventa
anche il protagonista di uno dei più grandi processi mediatici del Paese, conquistando
il riconoscimento pubblico di italianissimo genio.
Opera scritta in cooperazione tra il drammaturgo Dario Fo e
lo scrittore Pietro Sciotto, “Ciulla, il grande malfattore” narra le avventure
del famoso Paolo Ciulla, artista italiano noto prevalentemente come falsario, nato
il 19 marzo 1867 a Caltagirone. Scritto con uno stile trascinante, il romanzo rimanda
il lettore nell'Italia del Novecento, un periodo storico tra i più lunghi,
iniziato nel 1861 e non ancora finito.
Maria Stella Veronica Artioli Barozzi – Carretto dei libri
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