mercoledì 19 novembre 2014

M.S. Veronica Artioli suggerisce “Ciulla, il grande malfattore” di Dario Fo e Pietro Sciotto




Nel 1884, tra scandali finanziari, abusi edilizi, corruzione politica e una crisi economica che impoverisce le masse, giunge a Roma Paolo Ciulla, un giovane catanese mosso dall’entusiasmo  per il disegno e l’architettura. Senza conseguire alcun successo nel settore, Ciulla qualche anno dopo sfrutta il suo genio per intraprendere l’attività di falsario. In una Sicilia sconvolta dalla repressione degli scioperi agrari e il movimento dei fasci siciliani, Ciulla pone le basi per l’inizio di quella che si può definire una grande carriera nella falsificazione, di banconote. Muovendosi costantemente tra laboratori, stamperie, banche e taverne, presto il protagonista si trasforma in un paladino per poveri e persone economicamente aggravate dalla crisi. Paolo Ciulla ormai anarchico, criminale e benefattore diventa anche il protagonista di uno dei più grandi processi mediatici del Paese, conquistando il riconoscimento pubblico di italianissimo genio.


Opera scritta in cooperazione tra il drammaturgo Dario Fo e lo scrittore Pietro Sciotto, “Ciulla, il grande malfattore” narra le avventure del famoso Paolo Ciulla, artista italiano noto prevalentemente come falsario, nato il 19 marzo 1867 a Caltagirone. Scritto con uno stile trascinante, il romanzo rimanda il lettore nell'Italia del Novecento, un periodo storico tra i più lunghi, iniziato nel 1861 e non ancora finito. 

Maria Stella Veronica Artioli Barozzi – Carretto dei libri

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