Quante volte ci siamo posti la famosa domanda “Come sarebbe
andata se…”? Philip K. Dick prova a rispondere a una di queste domande nel suo
racconto “La svastica sul sole”, un racconto ucronico in cui l’autore prova ad
immaginare cosa sarebbe successo se nel corso del secondo grande conflitto
mondiale la Germania di Hitler non fosse stata sconfitta. La guerra è
terminata, tedeschi e giapponesi sono riusciti a sconfiggere gli alleati (il
Presidente americano Roosvelt è stato assassinato nel 1933 da un cittadino di
nazionalità italiana) diffondendo l’ideale nazista in tutto il globo. Anche l’America
subisce questa influenza e nel post 1945 risulta divisa in 3 grandi regioni
differenti: gli stati delle montagne rocciose, una sorta di intermezzo tra gli
altri due, la costa orientale sotto il controllo dei tedeschi e la costa
occidentale dominata dall’impero giapponese.
Nel racconto si stagliano le vicende di un gruppo di
personaggi che si ritrovano costretti a vivere in prima persona questa
difficile situazione: c’è un orafo di origine ebrea, Frank Frink, che decide di
modificare il proprio cognome per non essere riconosciuto e salvarsi dalle
continue persecuzioni naziste, la sua ex moglie Juliana che di mestiere fa l’insegnante
di arti marziali, Childan, un vecchio antiquario al soldo dei giapponesi ma che
ammira segretamente l’operato nazista, Nobosuke Tagomi, un funzionario
giapponese e infine Baynes, un uomo d’affari di origine svedese. Le storie di
questi cinque personaggi vengon ad intersecarsi quando inizieranno i vari
complotti organizzati dalle potenze vincitrici e che avranno differenti
ripercussioni. Ognuno dei personaggi di questa storia sarà colpito da una
profonda rivelazione riguardante il mondo in cui vivono che metterà loro
davanti quanto realmente sia mostruoso.
Maria Stella Veronica Artioli Barozzi – Carretto dei libri
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