Il romanzo risale al 1955 e, appena uscito, suscitò subito
un grandissimo scandalo per i temi trattati al suo interno: si parla infatti di
un rapporto pedofilo tra un professore di mezza età e una studentessa dodicenne
(di cui il professore è patrigno) chiamata Lolita nei momenti più intimi. Per
questi motivi l’opera non fu pubblicata in russo, ma venne pubblicato in
inglese nella città di Parigi e tradotto solamente 10 anni dopo.
Il professor Humbert Humbert è il narratore principale del
racconto: l’uomo, reduce da un tentativo di matrimonio fallito e da un
esaurimento nervoso, si trasferisce in New England e affitta una piccola stanza
per dedicarsi alla scrittura. La stanza è situata all’interno della casa di una
vedova, Charlotte, la quale vive in compagnia della figlia dodicenne, Dolores
(ma soprannominata Lola). Humbert, nonostante la differenza d’età, si infatua
immediatamente della ragazza. Nel frattempo la madre si innamora del
professore, il quale acconsente a sposarla con l’unico scopo di poter stare
vicino alla ragazza di cui si è innamorato. Charlotte scopre le intenzioni
dell’uomo e, ancora sconvolta, fugge in strada e rimane uccisa da una macchina
di passaggio. L’uomo inizia così a viaggiare lungo tutti gli Stati Uniti e, per
circa un anno, prosegue in questo modo, pagando la ragazza per ottenere favori
sessuali e minacciandola in caso contrario.
Dopo un lungo periodo la ragazza si ammala gravemente e, nel
corso del ricovero in ospedale, riesce a sfuggire dalla persecuzione dell’uomo
e, dopo altre peripezie, incontra finalmente un uomo che decide di sposarla e
che non è a conoscenza del suo burrascoso passato: il professore finirà in
galera e in attesa del processo scrive un libro di memorie intitolato “Lolita o
le confessioni di un maschio bianco vedovo”.
Maria Stella Veronica Artioli Barozzi – Carretto dei libri
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