giovedì 4 dicembre 2014

MS Veronica Artioli Barozzi consiglia “La maschera della morte rossa” di Edgar Allan Poe



Da molti considerato il più grande scrittore del racconto gotico, Edgar Allan Poe pubblica La maschera della morte rossa nel maggio del 1842 sul Graham’s Magazine. Personaggio principale della storia è Prospero, un principe che decide di rintanarsi insieme ad amici e cortigiani in un palazzo per fuggire da una terribile pestilenza che sta decimando la popolazione, la Morte Rossa del titolo. Qui per cinque mesi tutto sembra funzionare alla perfezione, tra feste e giornate piene di allegria. Un giorno però Prospero decide di indire una festa in maschera e fa allestire sette stanze che rappresentano ciascuna un colore diverso: azzurro, verde, porpora, arancione, viola, bianco e nero. L’ultima stanza è talmente cupa che gli astanti la evitano, concentrandosi nelle altre sei. Nel bel mezzo della festa, proprio all’interno della stanza nera compare un uomo che indossa un sudario rosso sangue e una maschera raffigurante un cadavere. Tutti gli invitati si tengono alla larga dall’individuo che attraversa, tra lo sconcerto dei presenti, le sette stanze. Prospero, convinto che si tratti di uno scherzo, si scaglia contro l’uomo mascherato per eliminarlo ma cade a terra morto. L’ospite è la Morte Rossa, riuscita a farsi largo nel palazzo per ristabilire il suo “ordine”.

Pieno di metafore e rimandi allegorici, La maschera della morte rossa è uno dei racconti più conosciuti dello scrittore americano. Il tema portante della narrazione è quello della tragicità e dell’ineluttabilità del destino. La novità sta proprio nel non razionale, nella inevitabile sconfitta dell’uomo, che nulla può di fronte alla morte. Un racconto pieno di fascino e di mistero, che ha ispirato numerose trasposizioni cinematografiche, la migliore diretta da Roger Corman nel 1964.

MS Veronica Artioli Barozzi - Carretto dei libri

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